90min difficili, 32ª giornata di Serie A: la pareggite

Una giornata monopolizzata dal pareggio.

Serie A, trentaduesima giornata
Serie A, trentaduesima giornata /
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Un'altra settimana, un'altra squadra di Serie A in difficoltà. 

Ecco 90min Difficili, una serie in cui verrà evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre del massimo campionato italiano. Tornando indietro nel tempo ci concentreremmo sul Genoa alla 1ª, poi Torino e Fiorentina, e ovviamente Empoli e Milan (insieme), per concludere con la Juventus. Di seguito invece la lista degli episodi precedenti, dalla sesta giornata in poi.

Un'altra settimana, un'altra squadra di Serie A in difficoltà. 

Ecco 90min Difficili, una serie in cui verrà evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre del massimo campionato italiano. Tornando indietro nel tempo ci concentreremmo sul Genoa alla 1ª, poi Torino e Fiorentina, e ovviamente Empoli e Milan (insieme), per concludere con la Juventus. Di seguito invece la lista degli episodi precedenti, dalla sesta giornata in poi.

Evidenziare una squadra specifica per la 32ª giornata di Serie A era abbastanza complicato. Quello spalmato su quattro giorni, dal venerdì al lunedì è stato un turno particolare, con una curiosa tendenza al pareggio che non si verifica mai in modo così corposo.

Pareggite

Si no puedes ganar, empata. Una frase diventata celebre, una filosofia introdotta decenni fa e che, in alcune fasi della stagione torna sempre attuale. La Serie A, e in generale, tutto il calcio occidentale, è entrato in un periodo caldo dell'anno che coincide sia con l'incremento delle temperature sia con l'incedere verso il bilancio di fine anno.

Che sia Scudetto, corsa europea o retrocessione, tutti i club del nostro campionato si stanno avvicinando al raggiungimento o al fallimento degli obiettivi prefissati circa un anno fa. Obiettivi che sono cambiati nel corso della stagione, nella maggior parte dei casi si sono modificati soltanto una o due volte, nelle ipotesi migliori sono rimasti gli stessi. Pensiamo ad esempio a quello dell'Inter, che verrà presto raggiunto e che non è mai stato messo in discussione subendo ridimensionamenti, e poi a quello del Bologna, che ha invece subito una crescita esponenziale e costante che lo caratterizza ancora oggi.

Thiago Motta, Joshua Zirkzee
Bologna FC v AC Monza - Serie A TIM / Alessandro Sabattini/GettyImages

Dunque, gli obiettivi cambiano, ma la tendenza a non sbottonarsi in questa particolare fase della stagione è un argomento che difficilmente muta anche nelle fasi finali della stagione. Nel 32° turno di Serie A, su 9 sfide concluse, 7 sono terminate con un pareggio. Un punto conquistato da 14 squadre su 18, da 16 su 20 se non dovesse cambiare nemmeno il risultato di Udinese-Roma (1-1 al 71°), quando verrà ripresa e conclusa al Blueneergy Stadium.

Le uniche squadre a non accontentarsi sono state le prime due della giornata, che hanno giocato rispettivamente venerdì sera e sabato nel primo pomeriggio. La Lazio di Igor Tudor ha surclassato la spacciata Salernitana di Colantuono, rispondendo al periodo negativo con un poker allo Stadio Olimpico. Vittoria a cui ha fatto seguito, cronologicamente, quella del Lecce sull'Empoli, maturata nel finale di partita dopo una 90 minuti molto equilibrati. I pugliesi hanno approfittato dei risultati delle altre, tirandosi quasi definitivamente fuori dalla lotta per non retrocedere.

Soglie e rush finale

Con pochi turni da disputare e pochi punti ancora a disposizione, ci si interroga su quali saranno le diverse soglie per conquistare posizioni utili in classifica. Quella Scudetto potrebbe essere definita lunedì prossimo nel derby di Milano, quella Champions League la detiene attualmente dalla Roma di De Rossi, che ha 4 punti di vantaggio sull'Atalanta di Gasperini. E infine quella salvezza risulta indubbiamente la più critica. La classifica è stata mossa leggermente dai risultati primaverili, ma ci sono ancora sette squadre coinvolte tra la 19ª e la 13ª posizione, nel giro di 6 punti.

Se nessuno accelera, la gerarchia della corsa rimane invariata. Se nessuno prova a scattare, il rischio infortunio in allungo viene minimizzato. Si tratta, solo in alcuni casi, di scelte conservative, di provare ad evitare l'esposizione per accontentarsi del buon punto. Non è stato così in partite proibitive per le squadre che puntano a salvarsi, mentre per molte big, nonostante le solite conferenze stampa postpartita, è risultata abbastanza evidente la distrazione in riferimento a obiettivi appartenenti ad altre competizioni.

Manca qualche istante al termine della Serie A 2023-24. Precisamente 6 giornate che rappresentano meno di un sesto del campionato totale. Alcuni verdetti abbracceranno presto la matematica, per altri occorrerà attendere forse l'ultimo turno, in cui anche quel punto discusso in passato potrà fare la differenza, o forse generare dei rimorsi.

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