90min difficili, 7ª giornata di Serie A: la Lazio

Le difficoltà della squadra di Maurizio Sarri.
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Un'altra settimana, un'altra squadra di Serie A in crisi. 

Ecco 90min Difficili, una serie in cui verrà evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre del massimo campionato italiano. Tornando indietro nel tempo ci concentreremmo sul Genoa alla 1ª, poi Torino e Fiorentina, e ovviamente Empoli e Milan (insieme), per concludere con la Juventus. Nell'ultimo episodio abbiamo raccontato la negativa trasferta della Roma a Genova.

Torniamo però alla giornata in questione, quella chiusa ieri.

Sofferente a Milano

All'inglese e senza quasi mai spaventare. La Lazio è caduta di nuovo a Milano, per la quarta volta nelle prime sette sfide della corrente Serie A, in quella che è stata forse la peggiore partita dei biancocelesti finora. Una sfida simile al big match con la Juventus per alcuni aspetti, ma senza acuti individuali (Luis Alberto). Il club capitolino non gira, i nuovi non si sono ancora integrati al meglio (a detta di Sarri una decina di giorni fa), ma la strategia di attendere nella propria metà campo e ripartire non sembra dare i frutti sperati.

Il Milan ha avuto difficoltà a sbloccare la sfida e la Lazio ha contenuto benissimo le occasioni rossonere nel primo tempo, mancando con Felipe Anderson quella che si è rivelata poi essere l'unica chance di segnare nella partita. Dopo un'ora di gioco, di strenuo contenimento, Marusic si è arreso a Rafael Leao, che ha fornito il primo dei due assist capaci di piegare definitivamente il risultato.

Avvio complicato

4 sconfitte, 2 vittorie e un pareggio in 7 partite di campionato. 7 punti in 7 giornate. Troppo poco per la squadra arrivata seconda nella passata stagione, quella che ha perso un campione come Milinkovic-Savic, ma ha guadagnato una rosa allargata. La Lazio produce meno, ha problemi a risalire il campo, a volte fatica a reggere il ritmo degli avversari se non si schiaccia nella propria metà campo.

Il problema esisteva già, ha guadagnato tempo, un po' annacquato dall'estasi per il ritorno in Champions League, conclusa in maniera epica con il pareggio in pieno recupero del portiere Ivan Provedel.

Sergej Milinkovic-Savic
SS Lazio v US Cremonese - Serie A / Silvia Lore/GettyImages

Se guardiamo i dati realizzativi, il problema offensivo emerge in maniera evidente. Ciro Immobile sta attraversando un periodo difficile che dura da diverso tempo, ma il digiuno del suo bomber non è l'unico aspetto negativo. Dopo le prime 7 di Serie A della precedente stagione (2022-23), la Lazio aveva prodotto 8.6 xG realizzando 13 reti; nelle prime 7 della corrente Serie A la somma si xG prodotti raggiunge solo quota 6.6 (2 in meno) e le reti realizzate sono 7 (6 in meno).

Ritrovarsi

Oltre a Sergej Milinkovic-Savic, la Lazio sembra aver perso quella spensieratezza che ha sempre contraddistinto le squadre di Sarri. Ordinate in un sistema tattico perfetto, incoscienti ma concrete con l'obiettivo di non buttare mai la palla, anche in situazioni di pressione avversaria complicata, forti di automatismi ipersviluppati.

Un'attenuante però va citata. Lamentata da Sarri nel postpartita di Milano, lamentata dai tifosi laziali: il calendario. Nelle prime sette uscite i biancocelesti hanno già affrontato Juventus, Napoli e Milan, tutte fuori casa. Li aspetta la trasferta con il Celtic in Scozia e poi ancora la sfida allo Stadio Olimpico contro l'Atalanta.

Maurizio Sarri
AC Milan v SS Lazio - Serie A TIM / Francesco Scaccianoce/GettyImages

Sarri: "La squadra ha giocato con personalità e nel primo tempo abbiamo fatto meglio di loro, ma tre trasferte di fila contro Napoli, Juventus e Milan non le ho mai viste fare a nessuno. Non sarà facile uscire da questa situazione di classifica, ma cercheremo di risalire piano piano mettendo nel mirino le zone europee".

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Risalire piano, estraendo il meglio da calciatori come Guendouzi, Kamada e Rovella, dando fiducia a Castellanos e gestendo Ciro Immobile. Ritrovando quella solidità difensiva che ha caratterizzato la coppia centrale Romagnoli-Casale e soprattutto la propria identità, ricordando ogni mercoledì che è stata quella a trascinarli in Champions League.