90min difficili, 31ª giornata di Serie A: l'Atalanta

Uno stop inaspettato a Cagliari.

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Un'altra settimana, un'altra squadra di Serie A in difficoltà. 

Ecco 90min Difficili, una serie in cui verrà evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre del massimo campionato italiano. Tornando indietro nel tempo ci concentreremmo sul Genoa alla 1ª, poi Torino e Fiorentina, e ovviamente Empoli e Milan (insieme), per concludere con la Juventus. Di seguito invece la lista degli episodi precedenti, dalla sesta giornata in poi.

Un'altra settimana, un'altra squadra di Serie A in difficoltà. 

Ecco 90min Difficili, una serie in cui verrà evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre del massimo campionato italiano. Tornando indietro nel tempo ci concentreremmo sul Genoa alla 1ª, poi Torino e Fiorentina, e ovviamente Empoli e Milan (insieme), per concludere con la Juventus. Di seguito invece la lista degli episodi precedenti, dalla sesta giornata in poi.

Per la 31ª giornata ci sarebbero state almeno un altro paio di squadre da analizzare. Il Sassuolo di Ballardini, rimontato di due reti in casa della Salernitana e colpevole di aver buttato due punti che potrebbero pesare sulla retrocessione, e il Monza di Palladino, raggiunto e sconfitto in meno di un quarto d'ora dal Napoli in un inizio di secondo tempo scioccante.

La nostra scelta ha però virato sull'Atalanta di Gasperini, sconfitta a Cagliari nel weekend precedente il tortuoso doppio confronto di Europa League contro il Liverpool, e mai commentata fin qui in questa rubrica.

Fragilità in trasferta e obiettivi a rischio

L'Atalanta è caduta per la 5ª volta in trasferta considerando soltanto la Serie A; per la 10ª volta se sommiamo anche le sfide perse in casa nel massimo campionato italiano nella corrente stagione. Ha affrontato una squadra in salute, che l'ha messa sul piano dell'intensità estrema, di quei duelli fisici nei quali spesso la Dea riesce a domare i suoi avversari, e ha subito una debácle che potrà incidere in modo significativo sul prossimo futuro.

Gian Piero Gasperini, alla sua ottava stagione sulla panchina nerazzurra, sta viaggiando sulle medie punti degli ultimi anni, e non si può ovviamente parlare di annata negativa. Nonostante le cessioni estive, i bergamaschi sono ancora in corsa per un posto in Champions, hanno raggiunto le Semifinali di Coppa Italia e sono impegnati nei Quarti di Europa League. Sono dunque momentaneamente presenti in tutte le competizioni cominciate a inizio stagione.

Gian Piero Gasperini
Cagliari v Atalanta BC - Serie A TIM / Enrico Locci/GettyImages

Tuttavia, con un Bologna che corre a perdifiato verso una delle stagioni migliori della sua storia e una Roma che dal cambio in panchina viaggia su medie da Scudetto, le ambizioni bergamasche rischiano di dissolversi nel giro di qualche settimana. Il sesto posto non varrà un posizionamento nella prossima Champions League, il Liverpool appare come un avversario insormontabile nell'impegno europeo e la rete di Mandragora che ha deciso la Semifinale di Coppa Italia complica i piani di Gasperini di giocare un'altra Finale allo Stadio Olimpico.

Due settimane cruciali che possono cambiare totalmente il bilancio di una stagione.

Il modulo di Ranieri e i cambi inefficaci

In un ambiente caldissimo era evidente che sarebbe stato complicato per chiunque. Soprattutto contro un Cagliari in salute in una Unipol Domus gremita e rumorosa, con i primi caldi della stagione calmierati dal classico vento isolano. L'Atalanta è scesa in campo con il giusto approccio, con una squadra che poteva contare sui titolari noti, e con qualche modifica che non ne ha compromesso la qualità. Ha provato a prendersi il possesso e ha trovato anche il vantaggio con una splendida sequenza a due tocchi conclusa dallo scavetto di prima intenzione di Scamacca.

Ranieri ha visto che qualcosa non andava, non dal punto di vista dell'intensità, e ha scelto di sistemare il Cagliari a 3, in modulo cambiato in corso d'opera per mettersi a specchio rispetto a quello ospite, e ha funzionato. I sardi sono cresciuti sempr più presentandosi spesso vicino a Carnesecchi e trovando la via del gol in una modalità che si sarebbe ripetuta anche nella seconda frazione, in modo per certi versi molto simile.

Quando il pallone termina sul fondo e il portiere avversario si prende i suoi secondi per battere la rimessa, si attiva un processo automatico che porta spesso i calciatori a vivere qualche istante di rilassamento, di riposo dalla tensione costante delle azioni di gioco. Ed è proprio qualche secondo più tardi rispetto a queste situazioni che il Cagliari ha punito la Dea. Da un rinvio di Scuffet concluso dal mancino di Augello per il pari, a un rinvio di Scuffet concluso dal colpo di testa della vittoria di Viola. Nella prima occasione c'è una gran giocata di Shomurodov a propiziare la rete, nella seconda è un cross servito con i giri perfetti da Luvumbo a trasformarsi in assist.

In entrambe le occasioni passano circa 13 secondi tra il calcio lungo di Scuffet e la rete di Carnesecchi che si gonfia. Un tempo troppo ridotto se consideriamo che l'Atalanta era pronta a fronteggiare entrambe le situazioni a difesa schierata.

Poi il discorso relativo ai cambi. A Bergamo assistiamo spesso a una staffetta nel pacchetto offensivo che fa disperare i fantallenatori di tutta Italia. I cambi di Gasperini arrivano prematuramente, ma sono anche quelli che in Serie A portano i frutti migliori (dopo Pioli e proprio Ranieri, chel' ha superato domenica). 11 le reti totali messe a segno dagli atalantini subentrati a gara in corso nella corrente stagione di campionato, un bottino impreziosito da ben 13 assist (dati transfermarkt).

Nella trasferta sarda Gasperini ha tolto i migliori del momento nerazzurro, Koomeiners e Scamacca, al 55° (dopo aver inserito Bakker a fine primo tempo). De Ketelaere ed El Blal non hanno dato l'apporto sperato, e i cambi probabilmente necessari per un discorso legato alla giustificabile stanchezza non si sono rivelati decisivi in un momento della stagione in cui il tecnico sarà costretto ad attingere sempre più attivamente alla panchina.

Tra il 30 Marzo e il 28 aprile 2024, la Dea avrà disputato 9 partite, con una media di una ogni 3 giorni e una situazione di classifica che non lascia tempo a disposizione per fare programmi di turnover. Entrare bene a gara in corso in questo periodo della stagione si rivelerà cruciale per ogni obiettivo bergamsco.

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