90min difficili, 11ª giornata di Serie A: il Milan

Una sconfitta che pesa.
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Un'altra settimana, un'altra squadra di Serie A in difficoltà. 

Ecco 90min Difficili, una serie in cui verrà evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre del massimo campionato italiano. Tornando indietro nel tempo ci concentreremmo sul Genoa alla 1ª, poi Torino e Fiorentina, e ovviamente Empoli e Milan (insieme), per concludere con la Juventus. Di seguito la lista degli episodi precedenti, da quando abbiamo iniziato.

Torniamo però alla giornata in questione, quella chiusa ieri.

Scarsa produzione offensiva

Che l'Udinese negli ultimi anni rappresenti una bestia nera di Pioli e più in generale del Milan è ormai una verità. Si parte da quell'1-0 del 2019 targato Rodrigo Becao (ancora con Giampaolo in panchina) e si arriva all'ultima vittoria di San Siro firmata Roberto Pereyra. In mezzo ci sono altri 4 risultati positivi per i friulani (tre pareggi per 1-1 e la vittoria per 3-1 della precedente stagione alla Dacia Arena); insomma, un bilancio da big contro una big, un evento abbastanza raro.

Sta diventando abbastanza comune invece la difficoltà del Milan nel segnare ai portieri avversari, un problema difficilmente riscontrato in passato, in cui si chiacchierava eventualmente della solidità e dell'equilibrio della squadra di Pioli.

I rossoneri avevano fatto fatica a Genova, sbloccandola soltanto nel finale con Pulisic, e avevano deluso (a livello di prestazione) anche nel match casalingo con l'Hellas Verona. Tuttavia i 6 punti, con due vittorie per 1-0, avevano posticipato i discorsi sul benessere della squadra, perché, banalmente, in momenti delicati le partite vanno vinte anche in modo meno brillante.

Poi, i problemi sono emersi e affogati continuamente. C'è un Milan che ha annientato la Lazio e che meritava a Dortmund, lo stesso che è crollato a Parigi e contro la Juventus, producendo molto invece a Napoli. Una squadra che non è più lineare, a cui sta mancando il miglior Theo Hernandez, il miglior Rafael Leao e anche il miglior Maignan. Unendo i puntini, stanno mancando le prestazioni ottime a cui avevano abituato congiuntamente i sopracitati.

Un momento delicato

E la sconfitta non poteva arrivare in un momento peggiore. Dopo un testa a testa serrato con l'Inter, il Milan ha perso 7 degli ultimi 9 punti a disposizione in Serie A, distanziandosi di 6 lunghezze dai nerazzurri in vetta. Un vantaggio ampio, ma non incolmabile, un distacco a cui Pioli è costretto a pensare, nonostante la testa sia inevitabilmente altrove, in Champions League.

Questa sera il Milan accoglierà a San Siro il PSG dell''ex Gigio Donnarumma e della stella Kylian Mbappé. Una gara da dentro o fuori per il passaggio del turno, una partita da vincere assolutamente per aggiustare l'andamento nel girone a tre giornate dal termine. Così ne ha parlato il tecnico rossonero dopo la sconfitta con l'Udinese.

"Meglio o peggio, dobbiamo affrontarli e abbiamo solo un risultato. Dovremo giocare una grandissima partita dotto tutti gli aspetti perché affronteremo una avversario forte. Dopo una delusione così è meglio affrontare una partita del genere."

Pioli postpartita Udinese
Stefano Pioli
AC Milan v Udinese Calcio - Serie A TIM / Marco Luzzani/GettyImages

Se sarà stato meglio o peggio lo scopriremo presto. Il Milan deve ritrovare prestazioni convincenti e, senza andare troppo indietro nel tempo, Pioli ha rimarcato nella conferenza stampa prepartita la necessità di giocare 90 minuti come il primo tempo a Napoli: "Per battere il PSG servirà giocare novanta minuti come nel primo tempo di Napoli".

Torneranno Theo Hernandez e Christian Pulisic, assenti contro l'Udinese; tornerà Loftus-Cheek dal primo minuto e Chukwueze a disposizione. In partite del genere il rischio di crollare è altissimo, ma in caso positivo il Milan potrebbe ritrovare quella spinta che è mancata tra ottobre e novembre, in una notte di Champions League che sembra già essere di febbraio.