90min difficili | 8ª giornata: il Torino

Il Torino non segna e fa fatica anche a creare.
90min difficili: il Torino
90min difficili: il Torino /
facebooktwitterreddit

Un'altra settimana, un'altra squadra di Serie A in crisi. 

Ecco 90min Difficili, una serie in cui verrà evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre del massimo campionato italiano. Tornando indietro nel tempo ci concentreremmo sul Genoa alla 1ª, poi Torino e Fiorentina, e ovviamente Empoli e Milan (insieme), per concludere con la Juventus. Di seguito la lista degli episodi precedenti, da quando abbiamo iniziato.

Torniamo però alla giornata in questione, quella chiusa ieri.

Maledetto derby

Che non si tratti di una partita qualunque non c'è bisogno di ricordarlo. Un derby porta con sè sempre qualche di significato in più. La sua vittoria non vale oltre 3 punti e la sua sconfitta non porta un malus in classifica; tuttavia la spinta che può dare in determinate circostanze è davvero importante. Non l'avrà il Torino di Ivan Juric, incapace di battere la Juventus da oltre 8 anni. Quella storica sfida del 2015 l'abbiamo raccontata qui.

All'Allianz Stadium ha vinto ancora la Juventus, per l'undicesima volta su 14 incontri (gli altri sono stati pareggi) dalla sua inaugurazione (2011). Una sequenza di risultati impressionante e un'altra occasione non sfruttata dal club granata.

Poco Torino

In stagione e soprattutto nel derby. Soltanto 6 i gol segnati dalla squadra di Juric in 8 sfide di Serie A, e divisi anche abbastanza male. 3 nella trasferta di Salerno, uno contro il Milan, un altro decisivo con il Genoa e l'ultimo in casa per il pareggio con la Roma. Il Torino segna poco, non è riuscito a farlo nella metà delle sfide, perdendo occasioni ghiotte contro Cagliari e Verona in casa.

Un problema che inizia a diventare evidente. La squadra granata non ha difficoltà nel concretizzare le occasioni, ma proprio nel crearle. Sono soltanto 6 gli xG prodotti dopo 8 giornate, statistica che piazza Juric al quartultimo posto per produzione offensiva. E tutto nonostante Radonjic sembrasse definitivamente a suo agio, nonostante un pacchetto offensivo che ha perso Miranchuk, ma ha guadagnato Duvan Zapata, trattenuto Sanabria e riaccolto Nikola Vlasic.

Un derby strano

Il risultato più probabile, prima e durante la gara, era forse quello di 0-0. Poi però la Juventus è cresciuta, giocando con più convinzione, senza pensare alle assenze pesanti che l'hanno costretta a un undici rivisitato (Chiesa e Vlahovic). Ha cercato uno dei suoi punti di forza (le palle inattive) e si è presa la vittoria. Un allenatore mi raccontava che gli errori sulle palle inattive sono molto più comuni, un altro che il 75% dei gol (percentuale quasi sicuramente inventata) arriverebbe proprio da lì. Lo immagino sul divano di casa, con il telecomando in mano mentre sogghigna ripensando alle sue stesse parole.

Nel derby di Torino da corner sono arrivati il 100% dei gol. Prima Federico Gatti a risolvere una mischia, poi Arek Milik a raddoppiare e chiudere virtualmente la sfida. In entrambe va evidenziata la collaborazione di Vanja Milinkovic-Savic, uscito a vuoto senza colpire la palla e decisamente lontano dalla sua migliore versione.

Se al serbo possono essere connesse delle colpe sui gol subiti, va sicuramente chiarito che il Torino non sarebbe andato comunque oltre il pareggio a reti bianche. La squadra granata non segna da 270 minuti e al rientro dalla sosta affronterà l'Inter di Simone Inzaghi. Due settimane di stop in questo caso si potrebbero rivelare decisive. Riuscirà Ivan Juric a invertire la rotta dal punto di vista della produzione offensiva?