90min difficili, 10ª giornata di Serie A: il Frosinone

Un crollo incomprensibile.
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Un'altra settimana, un'altra squadra di Serie A in difficoltà. 

Ecco 90min Difficili, una serie in cui verrà evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre del massimo campionato italiano. Tornando indietro nel tempo ci concentreremmo sul Genoa alla 1ª, poi Torino e Fiorentina, e ovviamente Empoli e Milan (insieme), per concludere con la Juventus. Di seguito la lista degli episodi precedenti, da quando abbiamo iniziato.

Torniamo però alla giornata in questione, quella chiusa ieri.

L'illusione di Soulé

Per questa settimana avremmo dovuto fare un'eccezione. Non 90min difficili, al Frosinone ne sono bastati 20 per mandare all'aria in maniera clamorosa gli altri 70. Come riportato da Opta, non era mai successo nella storia della Serie A che una squadra in vantaggio di tre reti al 70° subisse una rimonta fino a perdere la partita.

La rimonta l'ha inflitta il Cagliari, grazie alla tenacia della squadra di Claudio Ranieri che non ha mai smesso di crederci; e l'ha subita il Frosinone, che si è invece rapidamente sciolto, spaventato da un pronostico impossibile che alla fine si è avverato.

Di errori ce ne sono stati tanti, ma nella prima ora di gioco si evidenziavano comunque molti aspetti positivi. Il Frosinone ha chiuso un primo tempo in vantaggio di due reti, probabilmente una distanza eccessiva per quanto visto in campo, dimostrando però un cinismo adeguato alla sua posizione in classifica. Trainato dalle giocate di Matias Soulé, ha approfittato delle indecisioni dei padroni di casa, appoggiandosi con un po' di fortuna agli errori di Mancosu, Jankto, Luvumbo e compagni sotto porta.

Duplice fischio, 0-2 con l'argentino ormai diventato esperto nel firmare i tabellini. Riparte la seconda frazione e la musica non cambia, anzi migliora. Brescianini si traveste da Soulé e con un mancino angolatissimo firma il tris. Sembra virtualmente finita. Il Cagliari accusa il colpo, ma è un calo soltanto momentaneo.

L'assurda rimonta

È stata la sfida più incredibile della settimana, probabilmente di tutto il girone di andata e forse dell'intera Serie A 2023-24. I cambi del Cagliari al 63° sembrano quelli della rassegnazione alla sconfitta (non per la qualità di coloro che toccano il campo, ma per la disperazione di finire le sostituzione effettuandone tre insieme con ancora 30 minuti da giocare): entrano Oristanio, Viola e Azzi, escono Luvumbo, Mancosu e Jankto. Con loro però evidentemente esce anche un po' della tanta sfortuna che ha afflitto il Cagliari fino a quel momento.

La trama non cambia. I rossoblu chiuderanno la sfida con oltre 4 xG prodotti, originati da ben 24 tiri verso la porta difesa da Turati. Ciò che cambia è la sicurezza del Frosinone, minata da un tiro a giro bellissimo di Oristanio e minacciata due minuti dopo dalla transizione terminata in gol di Makoumbou. Un 2-3 che risveglia dal torpore post pranzo domenicale.

Reagisce il pubblico sardo, reagisce anche Di Francesco inserendo Okoli. A quelle due reti segue un quarto d'ora in cui sembra che il Frosinone possa davvero riuscire a tornare nel Lazio con tre punti. È invece soltanto un'illusione.

Su un corner in pieno recupero viene colpevolmente lasciato libero uno dei migliori colpitori di testa (se non il migliore) del nostro paese. Leonardo Pavoletti, entrato in sordina a inizio secondo tempo, è solo e con una torsione mette la sua testata all'incrocio dei pali, pareggio. Passa qualche minuto e sembra assurdo che il Cagliari voglia davvero vincerla. Eppure, come accaduto per quasi tutta la gara, i giocatori di Ranieri hanno un piglio diverso e credono all'impossibile. Un altro cross dentro, una sponda e ancora Leonardo Pavoletti, che con un filo mai interrotto da quel gol promozione contro il Bari della passata stagione, regala nel recupero la prima vittoria nella corrente Serie A.

Il Frosinone resta a +5 dalla zona retrocessione e questa fragorosa caduta non modifica l'approccio spettacolare al campionato della squadra di Eusebio Di Francesco. A suonare è soltanto un campanello d'allarme.