90min difficili, 25ª giornata di Serie A: il Milan

Una notte drammatica all'U-Power Stadium.

90min difficili: Milan
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Un'altra settimana, un'altra squadra di Serie A in difficoltà. 

Ecco 90min Difficili, una serie in cui verrà evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre del massimo campionato italiano. Tornando indietro nel tempo ci concentreremmo sul Genoa alla 1ª, poi Torino e Fiorentina, e ovviamente Empoli e Milan (insieme), per concludere con la Juventus. Di seguito invece la lista degli episodi precedenti, dalla sesta giornata in poi.

La scelta per il 25° episodio della rubrica era molto complicata, almeno fino al posticipo della domenica sera. Il Milan di Stefano Pioli è crollato due volte a Monza, nel finale di primo e secondo tempo, fallendo il sorpasso sulla Juventus e subendo il primo poker dell'avventura brianzola in Serie A.

Problema interruzioni

Era già successo a Udine. Il gioco si ferma per tanti minuti in seguito ai deplorevoli cori razzisti all'indirizzo di Mike Maignan, le squadre attendono l'evolversi della situazione e quando la gara riprende il Milan appare spaesato, quasi sorpreso dall'aggressività dell'avversario. In quel caso la sfida si era interrotta più o meno al minuto 33, dopo la rete di Loftus-Cheek; alla sua ripresa erano bastati forse un paio di giri d'orologio a Samardzic per realizzare il gol del pareggio.

All'U-Power Stadium il calo di concentrazione è stato ancora più imminente e devastante. Dopo lo scontro Carboni-Di Gregorio che interrompe il gioco per 8 minuti, il portiere brianzolo è costretto al cambio. E la sequenza alla ripresa è la seguente: a 42:23 Sorrentino entra in campo, a 42:55 effettua il rinvio con cui riprende il gioco e propizia i 10 secondi forse peggiori dell'avventura di Malick Thiaw a Milano. Il difensore tedesco va a colpire di testa, ma spizza la palla all'indietro al minuto 42:59, poi si impegna per recuperare ma stende Milan Djuric al limite dell'area a 43:03, si rialza ancora e stende anche Dany Mota, stavolta in area rigore a 43:07. Tre interventi goffi che causano il penalty poi realizzato freddamente da Matteo Pessina.

Un altro approccio ingenuo dopo un'interruzione lunga che toglie troppa concentrazione alla squadra di Pioli. I rossoneri vanno in svantaggio per la settima volta in trasferta, più della metà delle partite lontano da San Siro. Inizia il recupero (ovviamente molto dilatato) e il Milan reagisce con una grande occasione sul piede di Luka Jovic, ma poi si spezza nuovamente. È messo malissimo nelle coperture preventive e Thiaw è in completa confusione; alla squadra di Palladino bastano due passaggi per arrivare in area e raddoppiare allo scadere.

Turnover e scelte discutibili

Nel secondo tempo la squadra rossonera torna in campo con tre novità. Leao, Pulisic e Reijnders al posto di Okafor, Chukwueze e Adli; banalmente 3 titolari al posto di 3 riserve e il tentativo di riaprire subito una gara indirizzata in binari sbagliati. Tentativo completato a ridosso del 90° in inferiorità numerica, fino a un altro decisivo calo di concentrazione ed energie che ha poi definitivamente punito Stefano Pioli.

E a parlarne è stato proprio il tecnico rossonero nel postpartita ai microfoni di DAZN. "Ieri Pulisic non si è allenato perché era stanco e Rafa doveva giocare, ma ha interrotto la rifinitura. Christian non ha mai giocato così tanto negli ultimi anni. Sembrava giusto farlo rifiatare dall'inizio". E ancora: "Dopo il 2-2 dovevamo essere più attenti, ma in quel momento la squadra voleva provare addirittura a vincerla. Abbiamo sbagliato troppo".

FBL-ITA-SERIEA-MONZA-MILAN
FBL-ITA-SERIEA-MONZA-MILAN / PIERO CRUCIATTI/GettyImages

Sul tema turnover dei dubbi ci sono. Su Pulisic e Leao Pioli ha chiarito la situazione, su Giroud, Reijnders e Kjaer non ci sono stati riferimenti. Il Milan ha cambiato tanto rispetto alla sfida con il Rennes o a quella con il Napoli, e la motivazione del turnover risiede ovviamente in una gestione della stagione che in questo momento è su due competizioni, ma ha un occhio forse più attento alle gare del giovedì sera. La sfida vinta 3-0 contro il club francese permette una tranquillità maggiore, ma in gare da dentro-fuori, anche considerando il fattore trasferta e le aspettative diverse tra Serie A ed Europa League, bisogna sempre schierare la formazione migliore.

Forse la stanchezza causata da due mesi giocati al limite e il sovraccarico dei giocatori più determinanti ha portato Pioli a optare per un ampio turnover che ha tolto certezze e stancato comunque i subentrati. Che ha gettato le basi per una serata drammatica e convinto molti, ingiustamente severi, che il Milan non abbia una panchina di livello. Della panchina invece fanno parte Jovic e Okafor, che hanno segnato 7 reti subentrando a partita in corso, c'è Adli, che schierato in un contesto diverso ha brillato più volte, c'è Chukwueze, che nella passata stagione era il calciatore più determinante del Villarreal, e Musah, utile in diversi ruoli nello scacchiere rossonero.

Olivier Giroud
AC Monza v AC Milan - Serie A TIM / Emilio Andreoli/GettyImages

Forse il punto focale andrebbe spostato più sulla necessità di arrivare a un turnover così corposo a questo punto dell'anno (tra infortuni e scelte consapevoli di gestione). I discorsi riguardano l'integrazione dei nuovi e lo spaesamento di un tridente che non ha praticamente mai giocato insieme. Le scelte di ieri non possono essere slegate da quelle del passato e la lezione imparata dal Milan, fortunatamente per la squadra rossonera, non ha avuto conseguenze gravi sui risultati della stagione, salvo per quei tifosi che credevano ancora a una miracolosa rimonta sui rivali nerazzurri.

Il Milan deve migliorare la solidità in trasferta, ma ha altre due necessità molto più impellenti. C'è quella riguardante il calo di concentrazione. Le lunghe interruzioni nel calcio contemporaneo restano casuali, ma nell'ultimo mese sono capitate già due volte alla squadra di Pioli (Maignan e Di Gregorio). Non si tratta di eventualità che si possono controllare o prevenire, discorsi che invece è possibile applicare all'atteggiamento. La squadra rossonera non può più permettersi di incrinare partite per colpa di un lungo stop, soprattutto nei futuri momenti cruciali della stagione europea.

Poi c'è il discorso relativo al turnover. Con l'intensificarsi della stagione e il percorso in Europa che diventerà sempre più complicato, la gestione di Pioli dovrà necessariamente essere diversa, per tanti motivi. Dall'iniettare fiducia a chi gioca meno fino all'aumento delle probabilità che in un contesto più armonico i sostituti riescano a integrarsi meglio, per poi scongiurare anche altri pericoli figuracce, che se non hanno conseguenze sui risultati, potrebbero averne sull'ambiente e il morale. Pian piano la situazione muscolare della rosa del Milan è migliorata, i molti indisponibili sono vicini al rientro e la formazione tipo potrà presto essere schierata. I rossoneri non possono più permettersi errori di questo tipo.