90min difficili, 21ª giornata di Serie A: il Monza

La sonora caduta al Castellani.
Monza
Monza /
facebooktwitterreddit

Un'altra settimana, un'altra squadra di Serie A in difficoltà. 

Ecco 90min Difficili, una serie in cui verrà evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre del massimo campionato italiano. Tornando indietro nel tempo ci concentreremmo sul Genoa alla 1ª, poi Torino e Fiorentina, e ovviamente Empoli e Milan (insieme), per concludere con la Juventus. Di seguito invece la lista degli episodi precedenti, dalla sesta giornata in poi.

Se volete una risposta sulla giornata numero 20, la squadra che avrei indicato per questa serie sarebbe stata il Frosinone. Il passato però non si può cambiare e per guardare al futuro vi promettiamo solennemente che non salteremo più nessuna puntata di 90min difficili.

Per la 21ª giornata tocca al Monza di Raffaele Palladino.

Fragilità

Il Monza è crollato a Empoli. L'ha fatto in modo fragoroso, con un 3-0 forse un po' troppo severo in relazione alle occasioni create dalle due compagini, ma che restituisce completamente l'immagine del momento negativo che stanno attraversando i brianzoli. 10 gol subiti nelle ultime tre giornate a fronte dei 18 nelle precedenti gare (esattamente 18). 2 dal Frosinone, 5 dall'Inter e 3 dai toscani.

Niente di allarmante se pensiamo alla passata stagione. Alla 21ª erano 26 i punti dei biancorossi (uno in più), 30 i gol subiti (due in più) e 27 le reti a referto (7 in più). La metà della classifica è la zona mai abbandonata da Palladino che si trova in una posizione equidistante sia dalla zona retrocessione che da quella europea. Il limbo di chi aspetta un cambiamento verso il successo e al tempo stesso spera di non venire risucchiato in una lotta salvezza lontana dagli obiettivi stagionali della corrente stagione.

Contro l'Empoli Raffaele Palladino, squalificato, ha cambiato gli interpreti difensivi. Ha restituito la titolarità a Pablo Marí e rispolverato anche Armando Izzo, alzando Gagliardini sulla linea dei centrocampisti e trasformando due/terzi di quel trio che aveva imbarcato acqua contro Frosinone e Inter (confermato soltanto Caldirola). Dopo 10 minuti l'Empoli ha però capito come far male al Monza e l'attacco della profondità alle spalle dei braccetti (in particolare sul lato Izzo-Pereira) ha originato la gigantesca occasione di Gyasi, il vantaggio di Zurkowski e anche il raddoppio del centrocampista polacco.

Non è stato però soltanto demerito di una delle due fasi, come chiarito dal vice di Palladino Stefano Citterio nella conferenza stampa postpartita. L'Empoli ha meritato la vittoria, è sceso in campo con uno spirito diverso, con più voglia di vincere e una cattiveria opposta che si può evidenziare in tutti i gol dei toscani.

  • Sul primo la squadra di Nicola occupa perfettamente l'area, mentre gli ospiti difensdno con 7 uomini in totale. Il cross di Cambiaghi penetra nonostante il raddoppio di Pereira, la respinta di Marí non è perfetta, ma serve comunque ad allontanare la sfera dall'immediato pericolo. Il problema è l'assenza di un giocatore a schermare la seconda palla al limite dell'area, palla che cade comodamente sul destro di Zurkowski. La conclusione pescata dal centrocampista avversario è la conseguenza più negativa possibile.
  • Per la seconda rete la dinamica è simile. Luperto imbuca perfettamente per Cambiaghi che ha un passo diverso rispetto a Izzo; il cross basso è perfetto per il tap-in di Cerri, ma Sorrentino si esalta e nega il gol. Non può nulla invece sul colpo di testa di Zurkowski, sul quale Gagliardini e Kyriakopoulos arrivano in netto ritardo.
  • Nell'intervallo vengono sostituiti alcuni tra i peggiori dei primi 45 (Colombo, Gagliardini e Izzo) e una ventina di minuti più tardi Palladino si gioca la carta Carboni, che però poco dopo il suo ingresso in campo sbaglia gravemente. Il terzo gol arriva da un passaggio orizzontale che finisce tra i piedi di Zurkowski, il quale conduce il contropiede e poi approfitta dei rimpalli fortunati in area anche grazie alla marcatura distratta proprio di Carboni.

Possesso sterile

Più una questione di atteggiamento che di letture tattiche sbagliate in occasione dei gol subiti. Poi il problema di un possesso sterile, di una squadra che produce quasi sempre meno xG rispetto a quella avversaria (statistiche via fbref.com). E questo nonostante mantenga la sfera indubbiamente più della squadra che affronta. Nella 21 della Serie A 2023-24 ha perso la sfida sul possesso in cinque occasioni (Napoli, Frosinone, Torino, Bologna e Roma), uscendo sconfitta soltanto nella partita dello Stadio Olimpico, in cui i brianzoli meritavano almeno il pari anche in inferiorità numerica.

"Oggi dobbiamo dare merito all'Empoli. Era difficile arrivare a servire le punte. Quando le squadre si difendono così bisogna essere bravi nella rapidità di passare da un lato all'altro del campo e quando si arriva sulle ali bisogna mettere un po' di brillantezza, gli uno contro uno per creare la superiorità e oggi ci è mancato anche questo".

Citterio nel postpartita

Emmanuel Quartsin Gyasi, Andrea Colpani
Empoli FC v AC Monza - Serie A TIM / Gabriele Maltinti/GettyImages

Un momento che coincide con la parabola discendente dei suoi interpreti offensivi. Il calo di rendimento di Colpani ha generato una flessione impattante sui risultati della squadra, il digiuno di gol di un Colombo che a novembre sembrava essersi finalmente sbloccato anche. L'infortunio di Caprari e la mancata sostituzione con una mezza punta dalle caratteristiche simili sta incidendo sulla finalizzazione di possessi palla lunghi e sterili che, più che stancare la squadra avversaria, in questo momento espongono quella di Palladino a transizioni devastanti. Con quale soluzione il Monza riuscirà a tirarsi fuori da questa parentesi negativa?