I Nostri 21, il bilancio della giornata: Foden maledice il palo, Bellingham da record
La scelta di vivere l'Europeo come un osservatorio privilegiato sui giovani talenti, in rampa di lancio oppure già più affermati, ci ha portati a individuare una schiera di gioielli su cui puntare i riflettori: I Nostri 21, i giocatori su cui a 90min siamo pronti a scommettere per un futuro a breve termine (a Euro 2020) così come per i prossimi anni, anche a livello di club.
Talenti su cui puntare, dunque, ma anche da seguire con curiosità per apprezzarne la crescita, partita dopo partita: ieri non hanno trovato spazio Doku, Damsgaard e Williams ma oggi, al contrario, sono scesi in campo Foden, Bellingham (nel finale), Elmas e Baumgartner. Questo, tra alti e bassi, il resoconto delle loro prove:
1. Phil Foden, Inghilterra-Croazia 1-0
Un lampo immediato, prende il palo con un sinistro a giro da limite e sembra l'antipasto ideale per un pomeriggio di gloria. Un impatto importante nei primi minuti, con tanta voglia di fare e forse anche di strafare: si ostina talvolta nel dribbling a tutti i costi, impattando sui difensori croati che non lo perdono mai di vista, e l'intraprendenza iniziale finisce così per spegnersi. Il tocco è quello noto, con qualità da predestinato: con un po' di continuità in più farà davvero la differenza, anche largo a destra.
2. Jude Bellingham, Inghilterra-Croazia 1-0
Perde distrattamente un pallone, appena entrato in campo, ma lo recupera subito strappandolo agli avversari con grande carica agonistica. Troppo pochi dieci minuti per mettersi in mostra del tutto, confida di trovare più spazio nelle prossime sfide, ma di fatto è già nella storia: è il più giovane di sempre ad aver giocato in un Europeo, considerati i suoi 17 anni e 349 giorni.
3. Eljif Elmas, Austria-Macedonia 3-1
S'innamora spesso del pallone e delle proprie indubbie doti tecniche, tardando troppo a liberarsi della sfera in zone pericolose. Sfida fatta di alti e bassi, con giocate apprezzabili seguite da scelte meno felici o da errori persino banali: non difetta di coraggio e personalità, deve però mantenersi più lucido. Nella parte finale del match gioca da seconda punta, in appoggio a Pandev, ma cala insieme ai compagni di squadra.
4. Christoph Baumgartner, Austria-Macedonia 3-1
Parte lontano dalla porta per poi inserirsi, lungo il corso del primo tempo dà l'impressione di non trovare la posizione ideale e non riesce a incidere con continuità, restando fuori dalle azioni più pericolose degli uomini di Foda. Nella ripresa la situazione non si risolleva e il CT lo sostituisce, come timbro finale su una prova non del tutto convincente.
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