Caos Napoli: tutti i temi di un momento difficile

Victor Osimhen
Victor Osimhen / FILIPPO MONTEFORTE/GettyImages
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A Napoli i giocatori stanno vivendo di nuovo quei momenti di panico avuti con Carlo Ancelotti: voci di ammutinamento, risse verbali, ritiro punitivo. Insomma, una situazione davvero incredibile se si pensa ad una squadra come quella partenopea costruita non solo per arrivare in Champions League, ma anche per sfidare due colossi come Milan e Inter, riuscendo a portarsi in testa, tra l’altro, in varie fasi della stagione. Tuttavia, ciò che manca è la solita capacità di gestire i momenti di pathos, essenziali se si vuole fare il tanto agognato salto di qualità tipico delle piazze vincenti.

Luciano Spalletti
Spalletti a Empoli / Gabriele Maltinti/GettyImages

Perché il Napoli nonostante tutto è una squadra potenzialmente vincente, ma ogni qualvolta ha di fronte quello step davanti trema e getta tutto alle ortiche. Si pensava che con Spalletti la mentalità sarebbe cambiata, il gruppo avrebbe finalmente capito di essere una squadra da Scudetto. Ma questo non è bastato e non è colpa solo dell’allenatore toscano ma di una situazione generale a tratti poco fortunata (si pensi solo all’infortunio di Osimhen, un attaccante che in questa stagione poteva essere ancora più incisivo).

Napoli: quali sono le ragioni della disfatta?

Anzitutto c’è da dire che se parliamo di un Napoli che ha buttato al vento l’opportunità di vincere il campionato - e quindi se è arrivato effettivamente ad essere in corsa per quell'obiettivo - il merito è di Luciano Spalletti. Mi spiego meglio: il Napoli ad inizio stagione aveva come primo traguardo il posizionamento Champions League, che mancava dalla stagione 2018/2019. Poi, col passare del tempo e sfruttando i momenti negativi di Milan, Inter e Juventus i partenopei hanno raggiunto risultato che andavano al di là delle aspettative riuscendo a rimanere in testa in maniera costante almeno prima della sconfitta di San Siro contro l’Inter (quella in cui Osimhen è dovuto uscire anzitempo).

Poi arrivano le vacanze di Natale che sistemano la situazione. Il 2022 infatti inizia più che bene con un pareggio allo Juventus Stadium, ma tutto si frantuma con il primo stop pesante dell’anno: l’1-0 del Milan al Maradona grazie a Giroud. Si può dire che lì sia iniziato il calvario azzurro, nonostante poi siano arrivate altre vittorie importanti come contro l’Atalanta e Verona.

Olivier Giroud of AC Milan celebrates after scoring the goal...
Olivier Giroud of AC Milan celebrates after scoring the goal... / Insidefoto/GettyImages

Il Napoli era riuscito a guadagnare i punti persi nei confronti del Diavolo, ma in due occasioni, le due partite prima della disfatta del Castellani, contro Fiorentina e Roma hanno fatto intendere che il sogno scudetto poteva definirsi definitivamente sfumato.

E ora?

Ora ciò che conta è il futuro, non solo tecnico con Spalletti in bilico ma anche sul campo. Chi dei protagonisti, in negativo e in positivo, della squadra 2021/2022 rimarrà? Al momento il sicuro partente rimane Lorenzo Insigne, ma altri nomi potrebbero salutare la causa azzurra solo ovviamente di fronte ad una offerta irrinunciabile. Parliamo ovviamente di Victor Osimhen, Hirving Lozano e di Dries Mertens. Il primo è sempre più apprezzato in Inghilterra, con l’Arsenal in lizza; il secondo potrebbe anche rimanere con l’addio del capitano Insigne, ma avrà sicuramente offerte nella prossima sessione estiva.

Discorso a parte con il belga: secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport il numero 14 infatti avrebbe messo da parte le polemiche con la società accettando la cifra di 1,5 milioni di euro a stagione.


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