Dzeko all'Inter, stavolta il matrimonio si fa. Muro per il vero sogno nerazzurro

Per quanto possa essere curioso riferirsi a un dopo-Lukaku senza che la cessione al Chelsea sia effettivamente avvenuta è logico che, con un simile affare in rampa di lancio, l'Inter debba come minimo prendere le contromisure: cadere in piedi è impossibile, chiaro, ma muoversi per limitare i danni appare un dovere per non farsi troppo male.
E la cintura di sicurezza nerazzurra ha nome e cognome, si parla cioè di Edin Dzeko, esperto centravanti della Roma che, a cadenza regolare, è stato accostato all'Inter e alla Juve negli ultimi anni. Il matrimonio, a lungo rinviato, sembra stavolta apparecchiato e organizzato senza falle o spazio per ripensamenti: il bosniaco e il suo entourage aspettano l'ultimo via libera della Roma, spiega La Gazzetta dello Sport, per poi avviare l'iter che condurrà a visite mediche e firma coi nerazzurri, contratto biennale da 5 milioni a stagione più bonus.
Il lavoro dell'Inter però si muove su un doppio binario: da un lato Dzeko come immediato sostituto del belga, da prendere in concomitanza con l'addio, e d'altra parte anche la voglia di assicurarsi un altro attaccante di livello. Il vero sogno, per un discorso tecnico ma anche anagrafico, risponde al nome di Dusan Vlahovic, reduce da una grande stagione con la maglia della Fiorentina e da tempo accostato a un rinnovo che sembra imminente ma non è ancora arrivato.
Il problema è evidente in tal senso: l'Inter può investire 55 milioni di euro in totale di quanto incassato per Lukaku, i 50 milioni offerti alla Fiorentina per il serbo non sarebbero ritenuti sufficienti da Commisso (che peraltro non ha mai aperto a una cessione) e dunque restano in piedi le piste che portano a Zapata e Correa, elementi ben diversi tra loro ma comunque apprezzati da Inzaghi.