Tudor e i rapporti col gruppo: difficoltà coi nuovi arrivi e non solo

Si è già visto, ma del resto è naturale in casi simili, come l'esonero di Igor Tudor sia arrivato per una serie di fattori concomitanti e non soltanto per i risultati deludenti dell'ultimo periodo bianconero: a questi si sono aggiunti un idillio mai scattato con Comolli e un problema di natura comunicativa, pensando anche a conferenze stampa mal digerite dalla società. Non sono mancati messaggi di sostegno verso Tudor, da parte nello specifico di Bremer, Perin e Yildiz.
Tudor e lo spogliatoio: i retroscena
Al contempo però, secondo Tuttosport, non mancavano nemmeno parti di spogliatoio meno "amiche" e meno vicine al tecnico. Il quotidiano cita in particolare il gruppo degli italiani, gruppo con cui il feeling non sarebbe mai scattato del tutto. Yildiz e Vlahovic, pur in modo diverso, rappresentano invece due "pupilli": il primo esaltato, a fatti come a parole, e il secondo difeso dagli attacchi, preservato anche quando un addio appariva l'unica soluzione possibile per superare un eterno caso (col discorso contrattuale sullo sfondo).
Ovviamente il nodo principale non riguarda tanto la gestione dello spogliatoio, quanto la considerazione della dirigenza: incomprensioni di mercato connesse alla mancata conferma di Muani e al mancato arrivo di un centrocampista, aspetto affiancato a divergenze di natura tattica. In particolare, con Comolli, il rapporto si sarebbe incrinato in modo evidente nel post-partita di Verona. A proposito di mercato, ricollegandoci ai problemi con una parte dello spogliatoio, il quotidiano sottolinea come il rapporto coi nuovi non sia partito certo al meglio soprattutto a causa del poco spazio concesso per mettersi in mostra. Anche col DT Modesto, infine, non sarebbe scoccata un scintilla in grado di risollevare la situazione.
feed