Quale sarà il ruolo di Cesare Prandelli nel nuovo ciclo della Nazionale italiana?

L'ex CT avrà un ruolo cardine per unire Club Italia e vivai
Cesare Prandelli
Cesare Prandelli / Gabriele Maltinti/GettyImages
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L'arrivo di Gennaro Gattuso in Nazionale, al posto dell'esonerato Spalletti, è ovviamente il tema maggiormente in grado di attirare l'attenzione e di avviare suggestioni su quello che sarà il nuovo ciclo condotto dall'ex centrocampista, divenuto CT dopo il recente no di Ranieri alla proposta della Federazione. Accanto all'ovvio interesse per l'arrivo di Gattuso alla guida dell'Italia, col Mondiale 2026 nel mirino, esiste un tema più di ampio respiro connesso alla condizione globale del calcio italiano e alla necessità di un percorso che favorisca l'esplosione dei giovani talenti e la loro crescita anche in ottica azzurra.

Un tema su cui si è spesso soffermato in modo anche netto l'ex CT Cesare Prandelli, da tempo lontano dalla panchina e tornato ora in campo in vesti diverse: alla guida di un vero e proprio progetto presentato da Gravina a margine della presentazione di Gattuso. Quale sarà dunque il compito di Prandelli, coadiuvato da Perrotta e da Zambrotta: Gravina ha spiegato che il progetto si lega allo sviluppo dei calciatori partendo dal vivaio, al supporto del settore giovanile e del settore tecnico.

Il ruolo di Prandelli

L'idea della Federazione è quella di strutturare un discorso parallelo a quello della Nazionale maggiore, in autonomia rispetto a quest'ultima ma con un legame che - a lungo termine - potrebbe risultare virtuoso. Si tratta insomma di creare un punto di contatto tra Club Italia e il mondo del calcio giovanile: un discorso che da sempre sta a cuore a Prandelli e su cui l'ex allenatore avrà modo di mettere mano nel concreto.

Prandelli ha spesso fatto riferimento a settori giovanili troppo orientati al risultato e ai tatticismi, input che non favoriscono la crescita dei calciatori a livello tecnico. Al contempo l'ex allenatore di Parma e Fiorentina ha fatto spesso riferimento, in rapporto a contesti stranieri, a quanto in Italia sia traumatico il passaggio dalle giovanili alle prime squadre: tanti talenti si disperdono nel passaggio e arrivano troppo tardi a competere ad alto livello, lacuna che emerge poi a livello di Nazionale maggiore (rispetto ad altre realtà ricche di giovani e giovanissimi che raccolgono minutaggio importante, anche nelle big).

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