Quale Fiorentina per Pioli? Prospettive di mercato col nuovo tecnico

Rivoluzione in vista? Non esattamente, ma cambiamenti necessari per passare al 4-2-3-1
Pioli
Pioli / -/GettyImages
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L'auspicio espresso da Pradè nella conferenza stampa di fine stagione, quello di trovarsi a breve con Palladino per indirizzare il mercato e prendere le prime decisioni, si è scontrato con le dimissioni rassegnate dal tecnico e col conseguente cambio di priorità: la missione della Fiorentina, a quel punto, è diventata ovviamente la ricerca di un nuovo allenatore. A fronte dei tanti nomi usciti è emersa fin da subito con forza la candidatura di Stefano Pioli: manca l'accordo con l'Al-Nassr, aspetto certo non banale a cui fa però da contraltare positivo la volontà coincidente del tecnico e del club viola di arrivare alla firma di un triennale.

Quali priorità sul mercato?

In attesa di poter sancire il ritorno di Pioli a Firenze è fisiologico che gli uomini mercato stiano già individuando priorità e aspetti da risolvere: non dovrebbe andare in scena una rivoluzione ma, come ovvio che sia, il verosimile passaggio dal 3-5-2 al 4-2-3-1 (o 4-3-3) comporterà dei cambiamenti nella rosa. Il tutto senza dimenticare i calciatori in bilico, sia per i riscatti da esercitare (Cataldi e Gudmundsson) che per le sirene di mercato (Dodò e Kean). Si può sottolineare come la porta e la difesa non debbano passare da chissà quale stravolgimento: De Gea resterà il titolare, uno tra Terracciano e Christensen potrebbe fare da vice e Martinelli avrà modo di trovare minutaggio altrove (aspetto vitale per poter maturare).

Roberto Goretti
Goretti / Gabriele Maltinti/GettyImages

Difesa e centrocampo

Al centro della difesa la situazione appare già stabile: Comuzzo, Ranieri, Pongracic e Pablo Marì accanto a uno tra il rientrante Valentini e Moreno a integrare il novero dei centrali (uno dei due argentini sembra destinato a partire, per la troppa concorrenza). Sugli esterni resta da capire come si evolverà la situazione di Dodò: in caso di addio - nessun passo avanti sul fronte rinnovo - è evidente che occorra tornare sul mercato per trovare un terzino destro titolare, con Gosens che agirà dall'altra parte (Parisi e Fortini le due alternative). Qualcosa di più andrà fatto a metà campo, date soprattutto le incognite legate a Cataldi: se il centrocampista di scuola Lazio tornasse alla base, infatti, acquistare un titolare diventerebbe prioritario e un profilo "alla Bennacer" potrebbe essere l'ideale da accostare a Fagioli come interno nel 4-2-3-1. Richardson, Mandragora e uno tra Bianco e Amatucci sarebbero poi alternative con tutte le possibilità di trovare spazio, dato il nuovo impegno in Conference.

Albert Gudmundsson, Moise Kean
Gumdundsson e Kean / Gabriele Maltinti/GettyImages

Trequarti e attacco

Ndour, più che come interno, potrebbe tornare utile più come alternativa sulla trequarti: già Palladino disse di vederlo più in tale veste anziché più arretrato. Il vero tema critico è quello degli esterni: i rientranti Sottil e Ikoné potrebbero essere riserve utili, qualora i viola volessero dar loro una nuova chance, ma servirebbero comunque due innesti, due potenziali titolari da utilizzare a destra e a sinistra. In base a quel che accadrà con Gudmundsson e Kean, poi, cambierà il discorso sulla trequarti e in attacco: la permanenza di entrambi permetterebbe a Pradè e Goretti di concentrarsi solo sulla ricerca di un vice-Kean. Anche la posizione di Beltran è in bilico: qualora restasse, l'argentino, che dal canto proprio non spinge per andarsene, potrebbe agire sulla trequarti come vice-Gudmundsson oppure a sinistra come esterno alto (come accaduto anche con Palladino).

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