Vlahovic, Pogba e l'intesa Miretti-Fagioli: le note liete di Juventus-Lecce
La Juventus è tornata al successo dopo un digiuno di quattro partite, in campionato, riuscendo ad approfittare delle mancate vittorie di Roma e Milan in vista dello scontro diretto contro l'Atalanta, in programma domenica al Gewiss Stadium.
Se in senso assoluto il 2-1 col Lecce non può essere accolto con grandi slanci di entusiasmo, considerando anche i rischi corsi e la capacità dei salentini di rendersi pericolosi soprattutto nella ripresa, esistono tra le righe alcuni aspetti incoraggianti dal punto di vista bianconero.
Tracce di futuro che possono risultare, ora più che mai, un toccasana e una base di partenza anche a prescindere da tutte le incognite esterne al campo (tra rinnovi e soprattutto decisioni giudiziarie in sospeso).
Segnali, quelli emersi ieri all'Allianz, capaci di avere una doppia valenza: da un lato possono fornire un supporto in un finale di stagione delicato, tra campionato ed Europa League, d'altro canto possono rappresentare un buon materiale di partenza in vista della prossima annata. Si tratta nello specifico del ritorno al gol di Dusan Vlahovic, dell'ingresso in campo di Paul Pogba e dell'intesa tra i giovani Miretti e Fagioli, emersa soprattutto nel corso del primo tempo (con un calo complessivo nella ripresa).
Un gol che vale il futuro
Partiamo dall'aspetto probabilmente più atteso, quello legato a Vlahovic e a un gol che mancava ormai dalla doppietta contro la Salernitana, datata 7 febbraio. Quasi 3 mesi senza andare a segno in campionato, voci di mercato sempre più insistenti e un malcelato malumore della piazza: ingredienti difficili da gestire che, ieri, hanno finalmente regalato una reazione del serbo, anche al di là del bel gol messo a segno.
La potente girata di mancino che ha ridato il vantaggio alla Juve, ovviamente, sa rubare l'occhio ma - come ribadito da Allegri - anche la prova complessiva dell'ex viola è da premiare. Primo tempo complicato, ben controllato dai centrali del Lecce, il gol ha però dato ulteriore slancio alla prestazione di Vlahovic che nella ripresa ha retto il peso dell'attacco regalando sponde efficaci e le proverbiali sportellate con gli avversari, aiutando la squadra a salire anche nei momenti di difficoltà.
In un momento in cui il serbo appare troppo spesso mero materiale per le pagine di mercato, dunque, diventa cruciale capire quanto possa fare la differenza e quanto meriti ancora credito, senza mettere sistematicamente in discussione l'investimento sostenuto per averlo.
Pogba da riscoprire
Se i piani futuri della Juve si sono spesso legati a colpi "alla Vlahovic", con la necessità di individuare calciatori che permettano un percorso a lungo termine, è chiaro che esista anche un altro tipo di calciatore ritenuto "da Juventus": Pogba, in tal senso, potrà rappresentare un vero e proprio nuovo acquisto per la stagione 2023/24, dovendosi lasciare alle spalle una stagione di fatto gettata alle ortiche, persa quasi interamente per infortunio.
Riuscire a recuperare il francese già nel finale di stagione appare un possibile crocevia per il futuro, per immaginare Pogba nuovamente centrale nel progetto e per giustificarne l'importante stipendio. Allegri ha fatto intendere come difficilmente Pogba possa, a breve, diventare un titolare vero e proprio.
Sarà perlopiù un'arma a partita in corso ma, con un atteggiamento come quello emerso ieri, anche averlo "a mezzo servizio" potrà essere comunque un'arma. Il francese ha tirato fuori tutta la propria tecnica e la propria esperienza, dando sfoggio del proprio valore con dribbling nello stretto e punizioni conquistate in zone cruciali del campo (e in un momento delicato del match).
Next Gen? Presente
Ultimo ma non ultimo, mettendola sempre su un piano a metà tra presente e prospettiva, il discorso connesso a Fabio Miretti e Nicolò Fagioli: l'azione del secondo gol (poi annullato) racconta al meglio l'intesa tra i due, con Fagioli in grado di regalare palloni di qualità e Miretti capace di inserirsi con tempismo ideale, sfruttando le idee del compagno e intuendone le giocate.
Nel corso del primo tempo, al di là della pregevole azione del 2-0 vanificata dal VAR, i due hanno dato via a un giusto mix di qualità e dinamismo, dimostrando di poter dare tanto al centrocampo della Juve e non soltanto da comprimari: una più attenta gestione delle energie e una migliore capacità di sfruttare le occasioni saranno il giusto percorso per completare un quadro che, già oggi, ci permette di vedere uno spazio legittimo per i prodotti del vivaio nella Juve di domani.