Verso Napoli-Milan: cosa avrebbe portato Ibrahimovic con l'arrivo in azzurro
Zlatan Ibrahimovic avrebbe potuto giocare nel Napoli. Lo stesso Aurelio De Laurentiis, a ottobre 2019, parlò così dello svedese: "Potrebbe essere un desiderio vederlo in azzurro più che una suggestione, dipende da lui, non da me. L'ho conosciuto a Los Angeles perché eravamo nello stesso albergo a Beverly Hills. L'ho invitato a cena con moglie e figli e abbiamo passato una serata strepitosa".
Zlatan Ibrahimovic tornò di moda in casa Napoli a dicembre. Carlo Ancelotti avrebbe voluto affidargli le chiavi dell'attacco azzurro. Il coach di Reggiolo, tuttavia, fu esonerato e lo svedese firmò poi per il Milan. Gennaro Gattuso, che adottava un sistema di gioco diverso, optò per due centrocampisti centrali. E per il Napoli svanì il sogno Ibra.
Si può parlare di rimpianto? Cosa avrebbe portato Ibrahimovic al Napoli qualora la trattativa fosse andata a buon fine? La risposta è secca: Zlatan avrebbe colmato una lacuna storica degli azzurri. La mentalità vincente. Lo svedese non è solo uno dei più grandi attaccanti del mondo, ma è soprattutto un vincente. Un lottatore, un giocatore che non si arrende mai.
Il Napoli, escludendo naturalmente la magica epopea maradoniana non ha mai vinto nulla di prestigioso. Ha più volte sfiorato lo Scudetto con Maurizio Sarri, ma senza riuscire a conquistarlo. Con Ibrahimovic la storia sarebbe andata diversamente. Zlatan è un allenatore in campo, pretende il massimo da se stesso e dai suoi compagni di squadra. Non lascia nulla al caso, vuole che tutti siano sul pezzo. Il Napoli, con Ibrahimovic, sarebbe probabilmente una delle più serie candidate alla conquista dello Scudetto.
Gennaro Gattuso, mai come quest'anno, ha a disposizione una squadra forte, competitiva in tutti i ruoli. In attacco, tuttavia, si affida a un calciatore giovane come Osimhen. Un prospetto interessantissimo dotato di qualità importanti, ma non (ancora) un top player come Ibrahimovic. Il nigeriano, a 21 anni e alla prima stagione in un campionato competitivo come la Serie A, non può certamente avere il carisma dello svedese. E nemmeno la sua media realizzativa. Zlatan avrebbe fatto crescere lui e i compagni di squadra. Avrebbe avuto la possibilità di segnare tanti goal. Lui è uno che la porta la vede. In una squadra che produce tanto come quella di Gattuso si sarebbe esaltato. Domenica il Napoli se lo ritroverà contro da avversario, ma avrebbe potuto fare le fortune degli azzurri...
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