Il responsabile medico del Napoli: "Lozano miracolato. Mertens? Giusto operarlo"
Il Napoli è all'alba dell'era targata Luciano Spalletti e, tra preparazione e voci di mercato, si avvicina all'inizio della nuova stagione, la prima col tecnico di Certaldo in panchina. Il responsabile dello staff medico del club partenopeo, Raffaele Canonico, si è intanto espresso sulle condizioni dei giocatori azzurri e nello specifico di Dries Mertens, Hirving Lozano e Faouzi Ghoulam, aspetti critici da valutare. Queste le parole del dottor Canonico a Il Mattino:
Su Mertens: "Non poteva più rinviare l'intervento alla spalla. Erano divenuti troppo frequenti i casi di lussazione alla spalla, anche durante tre partite siamo dovuti intervenire. Era giusto fare l'operazione, ma è chiaro che ora bisogna avere pazienza sui tempi del suo ritorno in campo: con Chiriches abbiamo impiegato due mesi e mezzo, più o meno con Dries ci aspettiamo che torni in campo a fine settembre".
Sull'operazione di Mertens: "La scuola napoletana è al top per gli interventi alla spalla. Lui nel contratto ha la facoltà di sottoporci soluzioni alternative e devo dire che Declercq, medico della Nazionale belga, è un ottimo ortopedico della spalla. Sento Dries ogni giorno, ora non può fare ancora esercizi di riabilitazione. Ad agosto vedremo insieme se la seconda fase post operazione la farà da noi oppure in Belgio".
Su Ghoulam: "Le apparecchiature che abbiamo a Castel Volturno non potevano essere trasferite a Dimaro, per questo non è in ritiro con la squadra. Ma dopo 4 mesi dall'intervento le cose procedono come da aspettative. Penso che possa essere pronto a ottobre".
Su Lozano: "Lui è un miracolato, se la ginocchiata l'avesse colpito cinque centimetri più in basso avrebbe provocato danni all'occhio. La ferita non preoccupa, è stata una sutura plastica. Aspettiamo di rivederlo qui per praticare anche test relativi al trauma cranico subito, proprio come abbiamo fatto con Osimhen".
Su Eriksen e quanto accaduto agli Europei: "I nostri controlli sono all'avanguardia. Quello che è capitato è un fenomeno raro e la sua fortuna è che è stata su un campo di calcio dove l'intervento dei soccorsi è stato immediato e decisivo. Ma poteva succedere anche passeggiando. Ora ha un defibrillatore sottocutaneo ma in Italia difficilmente potrà avere l'idoneità per giocare".