Ancora Ibra: "Messi al PSG? Lì io sono una leggenda. E a fine carriera vorrei sparire..."

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic / Nicolò Campo/Getty Images
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Lunga intervista rilasciata da Zlatan Ibrahimovic a France Football (qui l'estratto su Messi, Cristiano Ronaldo e il Pallone d'Oro) in cui l'attaccante del Milan, ormai pronto a rientrare già con la Lazio dopo l'infortunio al ginocchio dello scorso maggio, si racconta a 360°, tra carriera e vita privata.

Cosa direi al giovane Zlatan? Gli direi solo di avere più pazienza. Tutto gli sarà restituito. Ho lavorato sodo, ma non ho avuto molta pazienza. Volevo che tutto accadesse in maniera molto rapida. Continua a lavorare e credi in te stesso - le parole di Ibrahimovic riportate da calciomercato.com -. È molto difficile quando sei giovane. Ma quando hai un'esperienza come quella che ho io adesso, capisci cosa significa. Quando sei giovane e libero, pieno di idee, con molta energia e motivazioni, vuoi scoprire il mondo, ma hai tante cose da imparare, non è facile. Devi essere circondato da persone che hanno esperienza, che ti permettano di stare calmo e che ti dicano la verità”. Poi uno sguardo al "dopo", visti i suoi 40 anni: Non so cosa resterà di me alla fine della mia carriera, spero qualcosa. Se lascerò qualcosa, vuol dire che ho fatto bene il mio lavoro. Forse le mie idee. Credere in sé stessi, avere la propria personalità, non aver paura di andare avanti con le proprie idee, avere una mentalità aperta. A fine carriera voglio scomparire… quando vivi in questo mondo per tutto il tempo che ho vissuto io, sai cosa hai passato, sia mentalmente sia fisicamente. Quindi, voglio solo sparire e godermi la vita. Errori? Ne faccio ogni giorno. Come parlare con te ora (ride, ndr). Commettiamo errori ogni giorno. E così diventi una persona migliore, nessuno è perfetto".

Dutch Eredivisie - Ajax Amsterdam
Il giovane Ibrahimovic all'Ajax / VI-Images/Getty Images

E ancora: "Se il collettivo funziona ne trae beneficio anche il singolo, che non sarà buono se la squadra non è buona. E io, penso di essere il migliore al mondo. Sono bravo nel mio lavoro e sono qui per aiutare. Cerco di vincere e di fare la differenza in campo. Non sono qui per essere ricordato dalle persone. Se sono quasi due metri e sono ancora forte è perché mi alleno e lavoro, non è perché sono a Venice Beach e faccio bodybuilding tutto il giorno. Cerco di adattare il mio gioco alle mie caratteristiche e alla mia età. Non sono veloce come quando ne avevo 25 o 30, ma faccio del mio meglio per aiutare la squadra".

LeBron James
LeBron James / Christian Petersen/Getty Images

Sulla polemica con Lebron James: "Ho detto che non stavamo facendo politica. La politica divide le persone. Il calcio nel mio mondo unisce le persone. Grande differenza. Perché ho la fortuna di poter incontrare e conoscere ragazzi che non avrei mai conosciuto se non avessi giocato a calcio. Ho incontrato le persone da tutto il mondo. Uniamo le persone. La politica divide. Se volessi essere in politica, sarei in politica. Dovremmo fare solo ciò in cui siamo bravi. Sport e politica rientrano in due diverse categorie. Se sei intelligente, lo capisci. Non è questione di prendere posizione o meno. Riguarda ciò che fai e quale messaggio vuoi trasmettere. Noi calciatori diffondiamo amore e gioia. Non puoi portare la tua politica nel mio mondo. Non sono qui per inviare il messaggio sbagliato alle persone. Sono lì solo per unirsi, per diffondere amore e gioia. Questo è il modo migliore che abbiamo per farlo. Calcio o sport, perché siamo bravi a farlo. Sono bravo in questo, sono bravo nel calcio”.

Sulla mancata Champions vinta: "Se l'avessi vinta, sarebbe stato meraviglioso. Non l'ho vinta, ma questo non fa di me un giocatore peggiore. È come i ragazzi che mi dicono: 'Zlatan, non hai vinto il Mondiale, non sei un buon giocatore'. Ok… è più facile vincere la Coppa del Mondo quando sei francese che svedese. Dopo, per tornare alla Champions, più aspetti, più è piacevole vincerla, no? Ho ancora degli obiettivi e voglio ancora conquistarli. Nel club ho vinto tutto tranne la Champions League. Ma non mi lamento perché ho fatto più di tanti altri, sono contento​".

Romelu Lukaku, Zlatan Ibrahimovic
La lite Lukaku-Ibrahimovic / Marco Luzzani/Getty Images

Chi inviterei su una motoslitta in Svezia tra Lukaku e LeBron? Entrambi, se amano la neve”. La chiosa di Ibrahimovic è sul Paris Saint Germain e Leo Messi: “Messi? Ognuno ha la sua storia, io ho la mia col Psg. Ora è tempo che qualcun altro lasci il suo motto, la sua storia, la sua eredità scritta nella pietra. Io ho scritto il mio: “Sono arrivato come un re, sono andato via come una leggenda". Nessuno potrà prenderselo, dovrà lasciarne un altro”.


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