L'ultima Serie A a 18 squadre

Dopo oltre 20 anni potrebbe tornare la Serie A a 18 squadre: le big italiane spingono verso questa soluzione. Qual è stato l'ultimo campionato italiano prima dell'evento delle 20 squadre?

AC Milan v SS Lazio - Serie A
AC Milan v SS Lazio - Serie A / Etsuo Hara/GettyImages
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Si discute ancora della Serie A a 18 squadre. Un tema noto, che torna spesso alla ribalta in diversi momenti di diverse stagioni e che trova l'opposizione della maggior parte delle squadre del massimo campionato. Sicuramente non una novità, guardando alla storia del campionato italiano e alla sua evoluzione. Da quando è stato formato il girone unico della Serie A, essa si è composta di 16, 18 o 20 partecipanti.

E, facendo un conteggio delle stagioni, quello a 18 squadre è stato il formato senza dubbio più sfruttato. Dal 1929 al 1934, dal 1952 al 1967 e ancora dal 1988 al 2004, anno nel quale il campionato è passato definitivamente a 20. Ed è proprio 20 anni dopo che l'argomento torna attuale in seguito alla volontà delle big, Inter, Milan, Juventus e Roma di trasformare ancora la composizione del girone unico di Serie A.

Come è andato l'ultimo campionato a 18 squadre?

Correva la stagione 2003-04, la 72ª edizione della Serie A. La Juventus era la squadra Campione in carica e le italiane, in generale, dominava anche in Europa (in modo simile a quanto avvenuto in quella dell'anno scorso). Il Milan vincitore della Champions League e un'Inter che si era arresa soltanto in Semifinale. In Coppa Uefa aveva avanzato la Lazio, sconfitta in Semifinale dal Porto del primo José Mourinho. 20 anni in cui di cose ne sono successe parecchie.

Le partecipanti della Serie A 2003-04

  • Ancona
  • Bologna
  • Brescia
  • Chievo Verona
  • Empoli
  • Inter
  • Juventus
  • Lazio
  • Lecce
  • Milan
  • Modena
  • Parma
  • Perugia
  • Reggina
  • Roma
  • Sampdoria
  • Siena
  • Udinese

Ancelotti sulla panchina del Milan, Lippi su quella della Juventus e Capello su quella della Roma. Tre tra i migliori tecnici della storia italiana a contendersi uno Scudetto molto combattuto fino al giro di boa. Una vetta incerta, condizionata dagli impegni rossoneri in Coppa Intercontinentale e poi ristabilita fino al termine della stagione. È l'attuale tecnico del Real Madrid a fregiarsi del primo e unico Scudetto della sua carriera. Lo vince con 82 punti e alla terzultima giornata, davanti alla Roma che nonostante il miglior attacco e la miglior difesa si piazza soltanto al secondo posto.

La classifica marcatori 2003-04

  1. Andrij Shevchenko (Milan) - 24 reti
  2. Alberto Gilardino (Parma) - 23 reti
  3. Francesco Totti (Roma) - 20 reti
  4. Ernesto Chevanton (Lecce) - 19 reti
  5. Adriano (Parma e Inter) - 17 reti
  6. David Trezeguet (Juventus) - 16 reti
  7. Antonio Cassano (Roma) - 14 reti
  8. Fabio Bazzani (Sampdoria) e Christian Vieri (Inter) - 13 reti
  9. Roberto Baggio (Brescia), Andrea Caracciolo (Brescia), Dino Fava Passaro (Udinese) e Jon Dahl Thomasson (Milan) - 12 reti

L’ucraino domina la stagione e, in particolare, lo scontro diretto dello Stadio Olimpico contro i giallorossi che assegna punti pesanti e nella stagione. Seedorf inventa in profondità con un lancio millimetrico, Sheva stoppa con il petto e supera Pelizzoli con un pallonetto. La Roma reagisce e a trovare il pari nel finale di primo tempo è ancora Cassano che deposita da due passi l’assist di testa di Amantino Mancini. Le squadre vanno a riposo sull’1-1 che verrà piegato ancora da Shevchenko nella seconda frazione. Uno scontro diretto che manda in scia il Milan e che origina i successivi passi falsi della Roma.

È la stagione dell’arrivo di un certo Kaká in Serie A, dei ritorni e gli arrivi in maglia nerazzurra di Adriano e Dejan Stankovic. Del cambio societario della Lazio e del conseguente ridimensionamento, dell’arrivo di John Carew a Roma e del figlio di Gheddafi a Perugia. Del passaggio di Cafu e Pancaro dalla Capitale in rossonero, di Luciano e Julio Cruz in nerazzurro, e ancora di Legrottaglie, Miccoli e Appiah a vestire la maglia della Juventus.

Carlo Mazzone allena ancora il Bologna, al Brescia c’è De Biasi e al Chievo Delneri. Roberto Mancini è l’allenatore della Lazio, Delio Rossi quello del Lecce, Hector Cuper e Zaccheroni si avvicendano sulla panchina dell’Inter, mentre Cesare Prandelli guida il Parma, Novellino la Sampdoria e Serse Cosmi il Perugia. All’Udinese c’è Luciano Spalletti, che si qualificherà all’Europa tramite il settimo posto con 50 punti.

L’Inter concluderà quarta, seguita da Parma e Lazio e, in una stagione particolare dovuta alla transizione a 20 squadre di quella successiva, retrocederanno direttamente 3 squadre a fronte delle 5 promozioni dalla Serie B, a cui si aggiungerà il playout-playoff tra quartultima della massima serie e sesta della serie cadetta. Scenderà l’Ancona, con il record negativo dei soli 13 punti conquistati in 34 giornate, mentre si salverà il debuttante Siena. Retrocederanno anche Empoli e Modena, insieme al Perugia sconfitto nello spareggio dalla Fiorentina. Tanti eventi prima del cambio significativo che dura ancora oggi, poco prima di aprire una delle pagine più nere della storia del calcio italiano.