Tutte le finali europee disputate dalla Fiorentina

Vocazione europea emersa fin dagli albori della Coppa dei Campioni e della Coppa delle Coppe
La delusione di Biraghi
La delusione di Biraghi / Image Photo Agency/GettyImages
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Può suonare sorprendente, perlomeno curioso a una lettura superficiale o appiattita sul presente, riconoscere alla Fiorentina una vocazione europea dotata di un fondamento storico e di una certa profondità, andando indietro nel tempo, ma non mancano tracce concrete della capacità dei viola di lasciare il segno fuori dai confini nazionali (capacità scandita da record degni di nota).

Si tratta, nello specifico, del primo club italiano ad aver vinto una competizione internazionale (la Coppa delle Coppe 1960/61, prima edizione), della prima italiana ad arrivare in finale di Coppa dei Campioni (1956/57, seconda edizione del torneo), dell'unica squadra europea ad aver disputato almeno una finale di tutte le principali competizioni continentali (Coppa dei Campioni, Coppa UEFA, Coppa delle Coppe e Conference League) e - in aggiunta - della prima italiana ad arrivare in finale per due volte consecutive (Coppa delle Coppe 1960/61 e 1961/62, con esiti diversi).

L'amaro riscontro della seconda finale consecutiva persa in Conference League, contro l'Olympiacos, ci porta a ripercorrere dunque tutte le tappe più importanti del club gigliato in Europa: tutte le finali disputate dalla Fiorentina nelle competizioni europee.

1. Coppa dei Campioni 1956/57

SOCCER-REAL MADRID-FIORENTINA-KOPA-DI STEFANO
SOCCER-REAL MADRID-FIORENTINA-KOPA-DI STEFANO / STAFF/GettyImages

Parlando di vocazione europea non può che emergere il profilo del Real Madrid, già protagonista agli albori della principale competizione europea per club: ben 5 le edizioni consecutive vinte delle Merengues, la seconda delle quali proprio contro la Fiorentina. I viola, campioni d'Italia nel 1955/56, arrivarono all'ultimo atto (disputato al Bernabeu davanti a 124mila persone) superando Norrkoping, Grasshoppers e Stella Rossa.

La finale col Real non permise però ai viola di Bernardini di proseguire l'impresa, si trattava del resto di fronteggiare una formazione elementi del calibro di Kopa, Di Stefano e Gento. Furono proprio le reti di questi ultimi due, al 69' e al 76' minuto, a rompere un equilibrio fin lì sostanziale (rotto peraltro da una decisione arbitrale contestata, quella che portò al rigore dell'1-0 per fallo commesso fuori area).

2. Coppa delle Coppe 1960/61

Prima edizione in assoluto della Coppa che metteva di fronte le vincitrici delle Coppe nazionali: in quel caso la Fiorentina partecipò da finalista poiché la Juve, vincitrice della Coppa Italia 59/60, si qualificò in Coppa Campioni. La Coppa delle Coppe partì sulla scia del successo di pubblico che stava esercitando la Coppa dei Campioni, i viola centrarono subito la finale superando Lucerna e Dinamo Zagabria.

A differenza di quanto accaduto 4 anni prima a Madrid i viola riuscirono a portare a fondo l'impresa, guadagnandosi l'appellativo di Leoni di Ibrox (grazie al 2-0 ottenuto in trasferta all'andata, sul campo dei Rangers). La finale contro gli scozzesi si disputò infatti con gara di andata e ritorno (caso unico nella storia del torneo) e la Fiorentina, guidata da Hidegkuti, si mise avanti col lavoro già in Scozia grazie alla doppietta di Milan. Al ritorno lo stesso Milan e Hamrin, in risposta al provvisorio pari di Scott, assegnarono quello che fin qui è il solo successo europeo dei viola.

3. Coppa delle Coppe 1961/62

La Fiorentina ha dato subito prova di godere di un buon rapporto con le competizioni appena nate: finale di Coppa Campioni nella seconda edizione e due finali nelle prime due edizioni della Coppa delle Coppe (una situazione per certi versi affine a quella attuale in Conference). Da campione in carica i viola, allenati ancora da Hidegkuti, riuscirono a eliminare Rapid Vienna, Dynamo Zilina e Ujpest, arrivando a giocarsi la finale contro l'Atletico Madrid proprio a Glasgow (portatrice di grandi ricordi per quanto accaduto l'anno prima).

La partita in terra scozzese, stavolta su gara secca, non bastò stavolta per assegnare il titolo: 1-1 dopo i supplementari e necessità (in assenza di rigori) di ripetere la partita. Un replay che andò in scena in uno scenario diverso, a Francoforte, ben quattro mesi dopo (dal 10 maggio al 5 settembre) e che vide i Colchoneros imporsi nettamente: 3-0 il risultato, con reti di Jones, Mendonca e Peirò.

4. Coppa UEFA 1989/90

Giancarlo Marocchi
Giancarlo Marocchi / Simon Bruty/GettyImages

Passano quasi 30 anni prima di rivedere la Fiorentina impegnata in una finale europea, dopo l'epoca d'oro vissuta negli anni '50 e '60. Uno scenario lontano da quello pionieristico descritto per le finali precedenti, in una Coppa che i viola non erano mai riusciti a giocarsi fino alla fine. Tra i tanti inciampi che offre il fato, all'interno delle vicende calcistiche, non si può distogliere lo sguardo dall'avversaria che toccò affrontare: la Juventus, andando ad arricchire un immaginario di una rivalità già ricca di sfumature.

In tal senso la doppia finale coi bianconeri - su andata e ritorno - racchiude tante di quelle sfumature: il campo neutro di Avellino, roccaforte bianconera a livello di tifo, e le voci di mercato su Baggio alla Juve non fecero che acuire la tensione. Pensando agli esiti del campo - nella prima finale continentale tra due squadre italiane - la Juve di Zoff ebbe la meglio già all'andata sui viola (passati da Giorgi a Graziani) grazie ai gol di Galia, Casiraghi e De Agostini per il 3-1 definitivo (in gol Buso per i viola). Lo 0-0 del ritorno, appunto ad Avellino, consegnò la coppa ai bianconeri, già vincitori della Coppa Italia in quella stagione.

5. Conference League 2022/23

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TOPSHOT-FBL-EUR-C4-FIORENTINA-WEST HAM / JOE KLAMAR/GettyImages

Siamo al passato più che mai prossimo, alle ferite ancora aperte. Seconda edizione della Conference e ancora una volta una squadra italiana in finale: dopo la Roma, vittoriosa a Tirana nella prima edizione del torneo, è toccato alla Fiorentina provare a mettere le mani sulla Coppa, con esiti diversi da quelli giallorossi. I viola di Italiano sono riusciti ad arrivare a Praga dopo un percorso esaltante ma ricco al contempo di momenti duri, in cui è stato necessario gettare il cuore oltre l'ostacolo.

l duro playoff col Twente, più che mai combattuto, la sconfitta umiliante col Basaksehir e il finale di fuoco a Basilea (deciso da Barak alla fine del recupero dei supplementari) sono le tappe da sottolineare. Tappe cruciali per arrivare a giocarsi il trofeo col West Ham, altra favorita della competizione, in una finale dal sapore di beffa per il gol di Bowen al 90', quando i supplementari erano ormai a un passo (1-1 il risultato fin lì).

6. Conference League 2023/24

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FBL-EUR-C4-OLYMPIAKOS-FIORENTINA / ARIS MESSINIS/GettyImages

Tutta la voglia di rivalsa legata a quanto successo a Praga avrebbe dovuto trovare il proprio sfogo positivo ad Atene, nella possibilità di riuscire dove l'anno prima si era fallito. Niente da fare però per i viola di Italiano, in un modo altrettanto doloroso rispetto a quanto successo col West Ham.

Olympiacos in grado di vincere la Conference dopo una sfida all'insegna dell'equilibrio, priva di quel senso di controllo che la Fiorentina ha spesso saputo dimostrare: decisivo il gol di El Kaabi, capocannoniere della competizione, nel finale del secondo tempo supplementare (0-0 dopo 90 minuti). Una nuova e pesante beffa per il club gigliato, arrivato in finale senza mai perdere nel corso della competizione e con la convinzione - poi disillusa - di poter regalare un trofeo alla memoria di Joe Barone.

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