Sneijder rivela: "A Madrid ero spesso ubriaco, la vodka era la mia migliore amica"
Wesley Sneijder, nella sua biografia ripresa dal Mirror, ha svelato alcuni retroscena sulla sua carriera che stanno facendo molto discutere gli appassionati di calcio: "Ero consapevole che trasferendomi al Real mi sarei imbattuto anche nella vita notturna di Madrid. Ero giovane, amavo ricevere quella attenzioni, mi godevo il successo, ma proprio da lì le cose hanno cominciato ad andare storto nella mia vita. Non mi drogavo, ma bevevo tanto. Conducevo una vita spericolata, spendevo migliaia di euro per pagare da bere a tutti in ogni locale. Ero un debole, lasciavo che le persone mi trattassero come una star”.
Wesley Sneijder ha poi aggiunto: "Non mi rendevo conto che la mia migliore amica era la bottiglia di vodka . Ruud van Nistelrooy e Arjen Robben mi dicevano di darmi una regolata, che non avrei resistito a lungo con quel ritmo. Mentivo a me stesso dicendomi che non sbagliavo. Al Real sono riuscito a resistere solo grazie alle mie qualità calcistiche perché fisicamente non stavo certamente benissimo".
L'ex calciatore del Real Madrid ha infine rivelato: "Ho avuto troppi amici sbagliati, donne e alcool e non sono riuscito a controllare la mia vita. Non so cosa mi abbia spinto a fare tutto questo. Ho confessato tutto a Yolanthe, la mia seconda moglie, e adesso soffro perché lei vive negli Stati Uniti. L'adoravo, ma l'ho persa perché purtroppo ho rovinato tutto".
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