Serie B contro la A sui fondi di private equity. La cadetteria invia una lettera a  Balata

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Tra la Serie A e la Serie B lo scontro ormai è totale e senza esclusione di colpi. L'oggetto del contendere è relativo all'ingresso dei fondi di private equity nel massimo campionato italiano. La serie cadetta non ci sta sull'operazione che dovrebbe portare nelle mani di un partner il 10% della media company. Come riporta MF-Milano Finanza la Serie B, dopo avere chiesto in passato dei chiarimenti sull'argomento, ha inviato una lettera del presidente Mauro Balata che chiede di avere "accesso e visibilità a tutta la documentazione attualmente resa disponibile" dai fondi.

AC Monza 1912 v US Triestina Calcio - Coppa Italia: Second Round
AC Monza 1912 v US Triestina Calcio - Coppa Italia: Second Round / DeFodi Images/Getty Images

La Serie B chiede quindi di avere accesso a tutta la documentazione disponibile e solo dopo avere studiato bene le carte è disposta ad esprimere un giudizio sul progetto che, al momento, resta negativo in quanto si teme possa avere degli importanti riflessi su tutto il settore professionistico considerando i meccanismi di promozione e retrocessione.

Pescara Calcio v AC Milan - Serie A
Pescara Calcio v AC Milan - Serie A / Giuseppe Bellini/Getty Images

Adriano Galliani, in un’intervista a MF-Milano Finanza, si era espresso così: “I club stanno vendendo ai fondi un bene futuro di cui non possiedono l’intera proprietà. Nell’ultimo decennio 35 società hanno giocato in Serie A: come si può pensare di andare avanti con questa faciloneria? Nella forma attuale il progetto è assurdo. Anche chi disputa il campionato 2020/2021 incasserebbe soldi dai private equity, benché la vendita riguardi i diritti solo a partire dalla stagione 2021/2022, quando tre dei club firmatari dell’accordo saranno retrocessi, mentre i tre club promossi dalla B si troveranno dinanzi al fatto compiuto. Così com’è, l’affare non può che essere bloccato”.

La Serie B sarebbe disposta a seguire la linea di Galliani e adire le vie legali se necessario. La media company potrebbe presentare un’offerta per i diritti tv del campionato cadetto, ma secondo MF nemmeno questa ipotesi sarebbe sufficiente a risolvere il problema relativo alla natura di lega aperta della Serie A.


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