Serie A, addio spettacolo: torna il calcio all'Italiana. I "casi" Pirlo e Ballardini

Andrea Pirlo
Andrea Pirlo / Jonathan Moscrop/Getty Images
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Il calcio sta cambiando. Il "guardiolismo", dopo averla fatta da padrone assoluto negli ultimi anni, sta cedendo lentamente il passo. In Italia, d'altronde, il risultato è da sempre l'unica cosa che conta. Chi vuole vincere deve essere pragmatico anche a costo di apparire poco piacevole da vedere. Si pensi ad Andrea Pirlo. L'allenatore, già nel corso della sua prima conferenza stampa da allenatore della Juventus, parlava di bel gioco come di un mezzo fondamentale per raggiungere i risultati. Il "Maestro" avrebbe dovuto compiere l'impresa non riuscita al predecessore Maurizio Sarri: fare una Juve bella e vincente.

Andrea Pirlo
Andrea Pirlo / Jonathan Moscrop/Getty Images

Pirlo ci ha provato, ma con scarsi risultati. La Juventus è tornata a vincere con una certa continuità solo quando l'allenatore ha messo da parte il bel gioco per badare maggiormente alla concretezza. Il match contro la Roma segna lo spartiacque tra l'obiettivo iniziale del mister (il calcio champagne) e quella che è destinata ad essere la nuova mentalità della Vecchia Signora, decisamente più sparagnina. Nel primo tempo la Juventus ha tenuto il baricentro molto basso (42,55 metri). Nella ripresa si è abbassata ancora di più (37,42) concedendo l'iniziativa ai giallorossi.

Davide Ballardini
Davide Ballardini / Paolo Rattini/Getty Images

La Juventus è stata brava a chiudere tutti i varchi guidati da uno straordinario Giorgio Chiellini. La Roma, pur tenendo il pallino del gioco e avendo un baricentro molto alto (nella ripresa pari a 62,96 metri), non è riuscita a trovare la via della rete. A fronte dei 14 tiri dei giallorossi, sono tre hanno centrato la porta. La Juventus ha tirato 3 volte, ma sempre in modo pericoloso.

Discorso simile per il Genoa. Ballardini, da quando è tornato alla guida del Grifone, ha conquistato ben 5 vittorie su sette. Una media eccezionale per una squadra che lotta per la salvezza. I liguri, anche contro il Napoli, non hanno badato al bel gioco. Hanno lasciato l'iniziativa agli avversari bloccando tutte le vie centrali. Il calciatore del Napoli che ha tirato di più in porta è stato Mario Rui (4 conclusioni, ndr), uno che ha avuto sempre un rapporto piuttosto conflittuale con il goal. La squadra di Ballardini ha centrato la porta di Ospina solo in due occasioni contro i 24 tentativi del Napoli. Tanti sono bastati per vincere. Gli azzurri hanno pressato alto, hanno tenuto un baricentro alto (ben oltre i 55 metri), ma sono tornati a casa con una sconfitta. Il calcio all'italiana, tanto bistrattato, continua a fare proseliti anche a distanza di decenni...


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