Scamacca, Lucca e (forse) Casadei: i giovani fanno bene ad andare all'estero?
Alla faccia di chi dice che in Italia non ci sono giovani interessanti! In un periodo in cui il calcio dello Stivale è circondato da un alone di incertezza, ci pensano i club stranieri a farci ricredere sul valore dei nostri talenti.
È dalla nefasta notte del Barbera contro la Macedonia del Nord che si dice in giro che i ragazzi dei vivai non siano più validi, che in Italia non ci siano i margini per veder sbocciare un Mbappé o un Havertz. Eppure, l'Europa sta riscoprendo il gusto del made in Italy calcistico ed è disposta anche a fare begli investimenti pur di accaparrarsi i giovani azzurri.
È il caso del West Ham che qualche giorno fa ha bussato alla porta del Sassuolo per avere Gianluca Scamacca e ha messo sul tavolo una valigetta contenente 36 milioni di euro, ai quali se ne potrebbero aggiungere altri 6 di bonus. Totale 43 milioni di euro: tanto è servito per strappar via ai neroverdi quello che - salvo sorprese - sarà il centravanti della Nazionale per i prossimi anni.
Spulciando un po' di commenti sui social si nota però una certa diffidenza verso questo trasferimento. Parafrasando quello che dicono molti tifosi, Scamacca al West Ham segnerà un paio di gol, si farà tanta panchina e l'anno prossimo se ne tornerà dritto dritto in Italia, dove verrà preso in prestito da qualche squadra di media classifica.
Non si capisce se questa sfiducia sia dovuta ai recenti precedenti degli italiani con la maglia degli Hammers, o alle effettive qualità di un giocatore che - ricordiamo - lo scorso anno ha messo a segno 16 gol in Serie A.
C'è decisamente più entusiasmo attorno all'imminente trasferimento di Lucca all'Ajax. L'attaccante 21enne era conteso da Bologna e Sassuolo, ma il rilancio last minute dei lancieri, pronti a sborsare 11 milioni di euro (1 per il prestito e 10 per il diritto di riscatto), ha fatto l differenza. Lucca non solo sarà il primo italiano a giocare per l'Ajax, ma avrà anche modo di confrontarsi con la Champions League e di crescere in un ambiente che punta storicamente sui giovani.
Se gli addii di Scamacca e Lucca sono ormai certi, quello del Chelsea per Casadei è - almeno per ora - soltanto un interessamento. I blues ne stanno parlando con l'Inter, che aveva già provato a usare l'MVP dello scorso campionato Primavera come merce di scambio per arrivare a Bremer, ma che adesso chiede l'inserimento del diritto di recompra. Viste le difficoltà economiche del club nerazzurro, la trattativa potrebbe andare in porto per circa 8 milioni di euro.
Il possibile atterraggio del classe 2003 sul pianeta Premier League potrebbe lasciare perplessi: d'altronde farebbe strano vedere un giovane che non ha mai esordito da professionista vestire una delle maglie più blasonate del mondo. Il rischio di un salto troppo grande c'è. Parliamoci chiaramente: il Chelsea non tratterrebbe mai Casadei, ma lo manderebbe in prestito, probabilmente in Championship. A differenza della Serie A, dove i giocatori finiscono spesso per perdersi in un giro infinito di trasferimenti temporanei, in Inghilterra chi torna da un prestito viene riosservato e, se considerato all'altezza, rimane dov'è.
Come - purtroppo - accade anche per le altre professioni, anche per i giovani calciatori conviene andare all'estero. Lì hanno la possibilità di cimentarsi con nuove culture, nuovi stili di gioco, ma possono anche sperare di giocare con continuità. Su questo, dunque, nessun dubbio. Per il modo in cui in Italia coltiviamo il talento, invece, servirebbe un discorso a parte.
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