Roma senza seconde linee: chi si è svalutato con Mourinho?
L'impatto di un nuovo tecnico su una squadra non si esprime soltanto nell'identità di gioco assunta e nei risultati ottenuti sul campo, esistono cioè altri aspetti che in qualche modo qualificano quel che un allenatore lascia a un club fin dal suo arrivo: cambiamenti, linee guida e considerazioni che, per forza di cose, condizionano poi l'andamento di una stagione.
Senz'altro l'arrivo di José Mourinho alla Roma, al di là del carico di prestigio e di successi che il portoghese porta con sé, ha sancito la crescita e l'ulteriore responsabilizzazione di dati elementi: Cristante e Pellegrini, ad esempio, ma anche di un Tammy Abraham che lo Special One ha voluto fortemente portare in Serie A dopo l'addio di Dzeko.
Al contempo, come rovescio della medaglia, esiste un impatto meno virtuoso del tecnico sulla rosa: Mourinho ha spiegato chiaramente di non vedere le seconde linee all'altezza dei titolarissimi, trovando ancora acerbi alcuni giocatori e lasciandoli di fatto ai margini fin qui, addirittura fuori dai convocati dopo la disfatta col Bodo/Glimt. Tutte situazioni che, pensandola anche in ottica mercato, potrebbero sancire una svalutazione di giocatori che, fino a pochi mesi fa, avevano anche pretendenti interessate. Questi i casi più eclatanti:
1. Marash Kumbulla
Nel caso di Kumbulla è evidente come un ruolo centrale, nel valutarne impiego e rendimento, sia rivestito dall'importante investimento fatto dalla Roma nell'estate del 2020 per assicurarselo dal Verona.
La prima stagione, con Fonseca in panchina, ha visto il classe 2000 collezionare un buon bottino di presenze tra Serie A (21) ed Europa League (6), con una presenza anche in Coppa Italia per un totale di 28 presenze e 2 reti in 1979 minuti. La situazione della retroguardia giallorossa però, adesso, non lascia più spazio all'ex Verona: appena 193 minuti fin qui, nessuno però in Serie A nelle 11 partite già giocate.
La coppia titolare è Mancini-Ibanez, senza ombra di dubbio, ed è anche possibile che in vista di gennaio emergano piste di mercato per dare modo a Kumbulla di tornare a giocare con continuità.
2. Riccardo Calafiori
Situazione diversa rispetto a quella di Kumbulla, per il 2002 Calafiori: il laterale sinistro è stato fermato da problemi fisici nella stagione scorsa e non è stato dunque impiegato con continuità, quest'anno però l'assenza di Spinazzola avrebbe potuto aprire le porte della formazione titolare al giovane prodotto del vivaio giallorosso, senza andare ad attingere sul mercato.
La Roma ha scelto invece di assicurarsi Vina e di consegnare a lui la fascia sinistra, almeno in campionato, lasciando a Calafiori un ruolo marginale rispetto a quello del sudamericano. La speranza è quella di continuare a mettersi in mostra in Conference, e negli spezzoni in Serie A, ma non è detto che alla fine Calafiori non possa decidere (a ragion veduta) di lasciare la Capitale per trovare più spazio in prestito.
3. Amadou Diawara
L'avventura di Diawara con la maglia della Roma, dopo l'arrivo dal Napoli, si è rivelata tutt'altro che in crescendo: il centrocampista ha trovato sempre meno spazio, complice la grana Covid nel 2020, e l'arrivo di Mourinho non ha certo cambiato le cose in meglio, come dimostrano i minuti in Serie A (appena 7) nella stagione in corso.
Qualche comparsata in Conference League non può certo risollevare l'animo dell'ex Napoli, la presenza di Veretout-Cristante come coppia titolare a metà campo riduce Diawara a un rincalzo, fuori dal giro dei titolari e dunque anche meno appetibile pensando a una possibile cessione e alla sua valutazione di mercato.
La piazza, dal canto proprio, rimprovera al guineano la scelta di non accettare le destinazioni di mercato e di "bloccare" in qualche modo il mercato giallorossa.
4. Gonzalo Villar
Altra situazione spinosa quella di Villar, forse anche più di altre già prese in considerazione. Lo spagnolo, infatti, è stato capace di ritagliarsi un posto agli ordini di Fonseca nella stagione 2020/21, diventando una pedina più che mai utile alla causa e occupando di fatto il delicato ruolo di regista: 1859 i minuti in totale in Serie A, distribuiti su 33 presenze.
Dal giorno alla notte però, col nuovo tecnico: al di là dei minuti ridotti in campo con Mourinho (116 in Conference, nessuno in campionato) sembra proprio che le prospettive non siano rosee e che il tecnico portoghese non veda nell'elegante centrocampista un interprete ideale per il suo calcio, con la fisicità di Cristante e Veretout a sbaragliare ogni ipotesi di concorrenza.
Anche in questo caso il mercato potrebbe rivelarsi la situazione ma è chiaro che, senza spazio in campo, la valutazione del giocatore si è ridimensionata rispetto al periodo da titolare al centro del progetto.
5. Borja Mayoral
Un altro spagnolo e un altro giocatore che, come Villar, ha visto crollare del tutto le proprie quotazioni in giallorosso: pochissimo spazio e una valutazione di mercato che, in vista di gennaio, rischia senz'altro di ridursi sensibilmente in caso di addio.
Nella scorsa stagione Mayoral è andato a segno ben 17 volte tra Serie A ed Europa League, rivelandosi prolifico quando chiamato in causa e collezionando anche 7 assist in ben 47 presenze complessive.
Numeri da giocatore assolutamente nel giro dei titolari e con tutte le carte in regola per dire la sua ma, in estate, gli arrivi di Shomurodov e soprattutto di Abraham gli hanno tagliato le gambe: i numeri parlano chiaro, con 57 minuti in Conference e 21 in Serie A è evidente che, per gennaio, l'addio appaia ben più di un'ipotesi.
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