La Roma dimentica Tor di Valle: incontro col Comune a tema stadio, le zone in ballo
Un infelice filo conduttore tra numerose piazze italiane è quello legato alla realizzazione, desiderata più che altro, di nuovi impianti: nuovi stadi all'avanguardia che permettano ai club di crescere, sia come fatturato che come senso d'identità.
Tra i casi più eclatanti figura naturalmente quello della Roma, col progetto legato a Tor di Valle che col tempo si è tramutato in una vera e propria chimera, una storia infinita che ha trovato un epilogo negativo nelle recenti esternazioni della proprietà. Niente stadio a Tor di Valle per i Friedkin dunque, adesso diventa un imperativo individuare altre zone possibili nella Capitale per realizzare il nuovo stadio giallorosso. Il Corriere dello Sport si sofferma proprio su tale urgenza: il dirigente giallorosso Stefano Scalera sta preparando un incontro che andrà in scena venerdì prossimo col Comune, un meeting utile per trovare appunto una nuova zona, cercando al contempo di ridurre i costi.
La proprietà, per questo, vorrebbe trovare zone che non debbano passare da una necessaria variante urbanistica e l'idea di Friedkin sembra essere quella di non allontanarsi troppo dal centro. Le idee? Niente da fare per il Flaminio, come noto connesso a vincoli che non permetterebbero di realizzare innovazioni necessarie, restano dunque in ballo Ostiense, Bufalotta e Massimina. L'auspicio della Roma e del Comune, a questo punto, è quello di superare prontamente la delusione per un progetto fallito e di individuare intanto un nuovo piano che sia sostenibile, per le casse così come per l'iter burocratico connesso al progetto (spesso troppo complesso e ostico).
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