Ramsey regista e il gioco delle tre carte: tattica sì, ma sul mercato

Aaron Ramsey
Aaron Ramsey / Emilio Andreoli/Getty Images
facebooktwitterreddit

Regista cercasi disperatamente. In tanti ritiri di Serie A si tentano soluzioni alternative, idee anche sorprendenti, per ovviare all'assenza (provvisoria o assoluta) di un interprete ideale che agisca come vertice basso del centrocampo, con fondamentali compiti di raccordo e con i crismi del direttore d'orchestra. Un ruolo nevralgico senz'altro che sta portando diversi allenatori a tentare piste inedite: giovani fatti salire dalla Primavera o giocatori già affermati reinventati proprio in quella posizione. Non è un mistero, del resto, che un tecnico come Massimiliano Allegri abbia le carte in regola per azzardare soluzioni inedite e sperimentare, che abbia la personalità per spostare un elemento della sua Juventus in una posizione diversa da quella consueta e abituale.

Massimiliano Allegri
Max Allegri / Marco Luzzani/Getty Images

Il caso Ramsey

Il gallese Aaron Ramsey, nelle prime battute della sua terza stagione in bianconero, ha vissuto il suo battesimo con Allegri in panchina nel Trofeo Berlusconi contro il Monza e lo ha fatto in qualità di playmaker, un ruolo che potremmo definire inedito ripensando alla carriera del classe '90. Da un lato è vero che con l'Arsenal ha avuto modo di giocare davanti alla difesa, agli ordini di Wenger, ma al contempo bisogna tener conto di come il modulo dei Gunners fosse il 4-2-3-1 e non il 4-3-3, con un contesto tattico che dunque presupponeva compiti differenti per il gallese, in collaborazione con Elneny o Flamini, nella stagione 2015/16, o con Xhaka (più sporadicamente) nel 2016/17.

In sostanza parliamo di un giocatore che non ha mai occupato il ruolo di regista in senso classico, col compito di dettare geometrie e di legare i reparti come riferimento unico o comunque prioritario su cui fare affidamento, il tutto unito a responsabilità degne di nota anche in fase di interdizione. La sua posizione in campo è sempre stata più avanzata, come trequartista nel 4-3-1-2 e nel 4-2-3-1 o come mezzala nel 4-3-3, e appare dunque complesso immaginarlo più arretrato, impiegato in zone del campo meno frequentate e con situazioni di gioco potenzialmente inedite e rischiose, in entrambe le fasi.

Ramsey e Wenger
Indicazioni di Wenger / JUSTIN TALLIS/Getty Images

Allegri e la retorica del mercato

Non si tratta qui di togliere onestà ed effettivo acume attico ad Allegri, il tecnico bianconero ovviamente valuterà le soluzioni più congeniali per valorizzare i protagonisti in rosa, anche considerando il loro specifico momento di forma o la parabola globale della loro carriera. L'esperimento in sostanza non è campato in aria ma va comunque contestualizzato e, per farlo, occorre di certo scomodare il mercato e la percezione di Ramsey come "esubero", come elemento ritenuto di troppo e dall'ingaggio eccessivo rispetto al peso all'interno della rosa.

Un'impressione che, di certo, non può piacere al tecnico oltre che al giocatore in questione: significa svalutare una risorsa, arrivare a darla per scontata e a spingerla altrove, magari a prezzo di saldo. La retorica e la strategia comunicativa vogliono invece che un tecnico, o comunque un esponente di un club, rimarchi le doti positive di un giocatore, rivendicandone persino la versatilità e tessendone le lodi riferendosi a qualità fin qui poco apprezzate, su cui mai si era riflettuto a dovere. Il discorso di colloca dunque a metà, tra tattica e mercato, tra esperimento effettivo e voglia di sponsorizzare giustamente una risorsa comunque dotata di una propria dignità.

Manuel Locatelli
Manuel Locatelli / Emilio Andreoli/Getty Images

Aspettando nuovi protagonisti

Il discorso si lega a doppio filo col mercato, considerando come il debole della Juventus nei confronti di Manuel Locatelli (un debole ricambiato in pieno) sia ormai conclamato ed esplicito, senza più nascondersi dietro alle frasi di circostanza o alle smentite di rito. Un matrimonio che di certo sarebbe più coerente coi piani di Allegri, che si voglia pensare a un 4-2-3-1 o a un 4-3-3 in cui effettivamente Locatelli potrebbe rendere al meglio, sia davanti alla difesa che come mezzala. Anche l'eventuale ritorno di Pjanic, dopo una sola stagione trascorsa al Barcellona, risulterebbe più coerente e fondato rispetto all'esperimento Ramsey, valido dunque proprio come tentativo estemporaneo estivo, tra luglio e agosto, sospeso a metà tra valutazioni tattiche e prospettive di mercato.


Segui 90min su Telegram per rimanere aggiornato su tutte le ultime novità di Serie A.