Questa può essere davvero la Roma di Mourinho?
L'eliminazione dalla Coppa Italia è stata l'ennesima nota dolente in una stagione più complicata del previsto per la Roma. La scorsa estate si pensava che l'arrivo di José Mourinho in panchina potesse portare quella mentalità vincente che mancava tra le file dei giallorossi, ma ciò non è ancora avvenuto.
Lo Special One continua a chiedere rinforzi alla dirigenza, lamentando una certa mancanza di carattere da parte dei giocatori attualmente a disposizione. A gennaio, i Friedkin l'hanno accontentato, portando Sergio Oliveira e Ainsley Maitland-Niles all'ombra del Colosseo.
La Roma però non ha ingranato nemmeno con i nuovi arrivi e ora Mourinho sembra aver raggiunto un limite massimo di sopportazione. Se all'inizio attribuiva la carenza di risultati a cause esterne (es. arbitri o avversari non alla portata), adesso si sta scagliando sempre più spesso contro i suoi stessi ragazzi.
Dipendesse dal portoghese, in estate metà della rosa giallorossa verrebbe smantellata. Ovviamente, non solo Mou non svolge il ruolo di manager all'inglese, ma se anche fosse non disporrebbe nemmeno di un budget così alto da poter sostituire tutti i giocatori che non gli aggradano.
È lecito dunque chiedersi se questa Roma possa diventare una squadra di Mourinho anche senza stravolgimenti sul mercato.
Visto che finora la dirigenza ha accontentato (quasi) ogni richiesta dello Special One, a giugno non avrà una grande disponibilità economica e sul mercato andrà a prendere al massimo 2 nuovi acquisti, forse 3 se dovesse arrivare una cessione importante. Con questi presupposti, sarebbe azzardato dire che, al secondo anno del suo mandato, Mourinho possa già svoltare il presente e il futuro della Roma.
Tuttavia, se questi pochi innesti dovessero risultare azzeccati e se venisse data al portoghese la possibilità di dare continuità al suo progetto, i giallorossi mostrerebbero già dei grossi passi avanti rispetto alla stagione corrente.
La tifoseria capitolina deve comprendere che ogni tecnico ha bisogno di tempo, non esiste il mago che con una bacchetta magica risolve ogni problema. Per diventare una grande, la Roma deve permettere a Mourinho di coltivare. Questo non vuol dire dargli fiducia a oltranza o assecondare ogni suo capriccio sul mercato, ma costruire un futuro vincente in uno spirito di collaborazione e comprensione reciproca.
Segui 90min su Instagram.