Qual è la situazione dei 10 stadi candidati dall'Italia per Euro 2032?

Una delle problematiche dell'Italia è legato alle strutture e la situazione deve cambiare profondamente.
Stadio Olimpico di Roma
Stadio Olimpico di Roma / Paolo Bruno/GettyImages
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Euro 2032 sarà organizzato da Italia e Turchia. La UEFA ha confermato le voci degli ultimi mesi, d'altronde la candidatura congiunta dei due Paesi era l'unica sul tavolo della Federazione che di fatto ha solo confermato quello che si sapeva da tempo. Ora però è tempo di scelte perché i due Paesi dovranno spartirsi le dieci sedi per la fase finale dell'Europeo: 5 saranno in Italia e 5 saranno in Turchia.

Gli stadi in corsa per ospitare match di Euro 2032

Italia e Turchia hanno già presentato la lista di venti stadi, dieci a testa, che potrebbero ospitare i match della 19esima edizione dell'Europeo. Per i turchi è la prima edizione da Paese ospitante mentre il Bel Paese ha già ospitato la competizione interamente nel 1968 e nel 1980, oltre ad aver ospitate qualche gara di Euro 2020 (itinerante). Di seguito gli stadi scelti da Italia e Turchia, da questi entrambi i Paesi entro ottobre 2026 dovranno scegliere i dieci impianti - cinque a testa - definitivi che diventeranno sede delle partite di Euro 2032.

I 10 stadi provvisori scelti dall'Italia

STADIO

CITTÀ

STATUS

Giuseppe Meazza

Milano

-

Olimpico

Roma

-

San Nicola

Bari

Da ristrutturare

Diego Armando Maradona

Napoli

Da ristrutturare

Artemio Franchi

Firenze

Nuovo stadio

Juventus Stadium

Torino

-

Luigi Ferraris

Genova

Da ristrutturare

Marcantonio Bentegodi

Verona

Da ristrutturare

Renato Dall'Ara

Bologna

Nuovo stadio

Luigi Riva (ex Sant'Elia)

Cagliari

Nuovo stadio

I 10 stadi provvisori scelti dalla Turchia

STADIO

CITTÀ

STATUS

Olimpico Ataturk

Istanbul

Da ristrutturare

Nuovo Stadio di Ankara

Ankara

Nuovo stadio

Ali Sami Yen

Istanbul

-

Sukru Saracoglu

Istanbul

-

Timsah Arena

Bursa

-

Complesso Sportivo Senol Gunes

Trabzon

-

Metropolitano di Konya

Konya

-

Kalyon Gaziantep

Gaziantep

-

Stadio di Eskisehir

Eskisehir

-

Stadio di Antalya

Antalya

-

Mettendo a confronto le due lista si nota subito la differenza tra Italia e Turchia sugli stadi. Il paese turco infatti negli ultimi vent'anni ha investito tanto in infrastrutture e stadi, arrivando quindi all'appuntamento con l'organizzazione di un Europeo senza l'affanno di dover costruire o ristrutturare tanti impianti. Al contrario nel Bel Paese gli stadi sono fermi a Italia '90 e i tanti progetti di costruzione o ristrutturazione trovano difficoltà a proseguire nell'iter burocratico.

La situazione degli stadi italiani in vista di Euro 2032

Su dieci stadi candidati ad ospitare match di Euro 2032, solamente tre non dovrebbero aver bisogno di ristrutturazione o modifiche (tutto da vedere comunque da qui al 2032). Ad oggi il Giuseppe Meazza, l'Olimpico e lo Juventus Stadium potrebbero ospitare gare della competizione. Sicuramente l'impianto milanese sarà un osservato speciale da oggi alla scelta dell'ottobre 2026, soprattutto se Milan e Inter dovessero completare il piano di trasferirsi a San Donato Milanese e Rozzano, lasciando San Siro.

Bari e Napoli puntano proprio su Euro 2032 per avviare il progetto di ristrutturazione del San Nicola e del Diego Armando Maradona. Nell'impianto pugliese recentemente si è lavorato per alcuni interventi di manutenzione straordinaria e di riqualificazione; mentre l'ultimo grosso restyling dello stadio campano è avvenuto in occasione della Universiade nel 2019, ma il Comune ha già dato il via libera per una ristrutturazione più profonda (ma ad oggi non c'è alcun progetto in corso). È saltato invece il progetto di ristrutturazione del Marcantonio Bentegodi a causa del fallimento dell'azienda che aveva in mano il progetto di ristrutturazione da 100 milioni di euro, quindi sarà necessario portare avanti tutto l'iter burocratico per la riqualificazione dello stadio - seguendo le norme UEFA - che ospita i match interni del Verona.

Genova sogna Euro 2032 per portare avanti il progetto di ristrutturazione e riqualificazione del Luigi Ferraris e dell'area di Marassi dal costo di 70 milioni di euro. Il Comune ha deciso di non cedere l'impianto a Genoa e Sampdoria, che nel recente passato hanno provato ad acquisirlo, e punta a rimodernarlo e renderlo compatibile con le norme UEFA.

Firenze merita un capitolo a parte. Il Comune toscano sperava di poter usufruire dei soldi del PNRR per la costruzione del nuovo impianto, sulle ceneri dell'Artemio Franchi. Invece dovrà reperire i 55 milioni di euro andati in fumo - su circa 200 milioni di euro di investimento totale - per portare avanti l'iter per la costruzione del nuovo stadio di Firenze.

Chiudiamo con Bologna e Cagliari. Entrambi i club hanno già presentato il progetto per il nuovo stadio. In Emilia si spera di iniziare la totale ristrutturazione del Renato Dall'Ara nell'estate 2025 (prima verrà costruito uno stadio provvisorio nell'estate 2024 per evitare lunghi traslochi della squadra lontano dalla città per le partite interne); in Sardegna lo stadio provvisorio è già stato costruito e sfruttato, si attende il via libera per completare la demolizione del Sant'Elia e la costruzione del Gigi Riva, impianto da 25mila posti a sedere. L'iter procede, il costo sarà intorno ai 200 milioni di euro di cui 50-60 milioni stanziati dalla Regione (e l'attuale rallentamento è legato proprio da questi fondi, non ancora sbloccati dall'attuale Giunta Regionale).

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