Il protagonista: Tammy Abraham, personalità da vendere e debutto da leader

Tammy Abraham - Il protagonista della 1ª giornata di Serie A
Tammy Abraham - Il protagonista della 1ª giornata di Serie A / 90min Italia
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Le previsioni della vigilia indicavano Shomurodov come il probabile centravanti della Roma, perlomeno dal primo minuto, nel debutto in campionato contro la Fiorentina all'Olimpico: il precampionato dell'uzbeko, del resto, lasciava anche comprendere perché Mourinho potesse dargli fiducia come titolare, aspettando la ripresa per buttare Tammy Abraham nella mischia.

AS Roma v ACF Fiorentina - Serie A
Tammy Abraham / MB Media/Getty Images

Guai però a dare per scontate le scelte del tecnico portoghese: lo Special One ha sempre stimato Abraham, pur non avendolo mai allenato direttamente, e ne ha tessuto spesso le lodi parlando della faccende di casa Chelsea. In Italia, dopo l'addio di Dzeko, in tanti si chiedevano il perché di un innamoramento calcistico così prepotente, tale da condurre la Roma a un esborso di tutto rispetto, e Abraham ha saputo rispondere nell'arco di pochi minuti, prendendosi lo scettro del protagonista in un Olimpico non più deserto ma, anzi, pronto a scoprire - non senza sorpresa - un nuovo idolo. Una situazione sorprendente, anche al di là della scelta di Mourinho di dargli fiducia fin da subito: un attacco orfano di Dzeko e privo di prime donne lasciava ipotizzare un impatto più graduale e, invece, le sensazioni sono state del tutto opposte, senza alcuna timidezza per il debutto in un campionato fin qui sconosciuto.

Prima dei due assist occorre sottolineare la capacità di esprimere una grande esplosività e un atletismo raro tra gli attaccanti di Serie A, doti che peraltro hanno costretto Dragowski ad atterrarlo in campo aperto, con tanto di espulsione conseguente ai danni del portiere viola. Sarebbe già bastato un episodio simile per lasciare un'impronta positiva sul match, trattandosi di un debutto assoluto, ma Abraham si è spinto oltre e si è caricato sulle spalle l'attacco giallorosso, diventando da un lato il terminale offensivo pronto ad attaccare lo spazio e, dall'altro, un utile rifinitore per gli inserimenti dei centrocampisti.

Tammy Abraham
Tammy Abraham / Silvia Lore/Getty Images

E proprio così Abraham si è conquistato ulteriormente il ruolo del protagonista, prima lanciando Mkhitaryan sul filo del fuorigioco verso il gol del vantaggio e poi servendo intelligentemente Veretout sul secondo palo per la rete del 2-1 in un momento decisivo del match. Una traversa colpita, di testa, è stata di fatto l'unico neo di una serata altrimenti perfetta, in cui è mancato appunto soltanto il gol. In aggiunta al contributo dal punto di vista tecnico e atletico c'è comunque altro che ruba l'occhio: Abraham, fin dalle prime battute, è sembrato volersi far carico con personalità dell'attacco, ha protestato, esultato con foga, incitato i tifosi giallorossi e ha dimostrato di volersi subito calare in questa nuova realtà, lontana dalla comfort zone londinese, di volerlo fare con tutto se stesso.


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