Presidente Lega Serie A, il punto della situazione: fumata bianca ancora lontana

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Serie A / Insidefoto/GettyImages
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La Lega Serie A è ancora in attesa di un presidente. Dopo le dimissioni di Paolo Dal Pino, i 20 club del massimo campionato italiano sembravano condividere il profilo di Carlo Bonomi, ma quest'ultimo ha rinunciato alla candidatura perché non intende lasciare la carica di numero uno di Confindustria in un periodo così difficile per il panorama geopolitico.

I nomi papabili resterebbero sostanzialmente tre:

  • Lorenzo Bini Smaghi, economista e membro del Comitato della Banca Centrale Europea dal 2005 al 2011;
  • Lorenzo Casini, Capo di Gabinetto del Ministero della Cultura;
  • Mauro Masi, ex Direttore Generale della Rai.

Tra questi, Casini sembra leggermente in vantaggio. Ad appoggiare la sua candidatura c'è infatti un membro influente del consiglio di Lega come Claudio Lotito. Il presidente della Lazio - scrive la Repubblica - può contare sul sostegno di otto club: oltre ai biancocelesti, si tratta di Napoli, Fiorentina, Verona, Atalanta, Udinese, Empoli e Sampdoria.

Per essere eletti, servono almeno 11 voti e Lotito spera di raccoglierne altri due cercando di convincere Juventus, Milan e Inter.

Tra Casini e la sua nomina a presidente della Serie A ci sono però due ostacoli: il primo riguarda l'opposizione dei club a guida americana più Torino, Cagliari e Sassuolo, che preferirebbero un nome più vicino alla politica romana e quindi alla Federcalcio; l'altro riguarda la presunta incandidabilità del Capo del Gabinetto della Cultura.

L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport richiama infatti il decreto legislativo 165/2001, secondo il quale i dipendenti che negli ultimi tre anni abbiano esercitato "poteri autoritativi e negoziali" per le pubbliche amministrazioni (come il Mibact), "non possono svolgere attività lavorativa o professionale presso i soggetti destinatari dell’attività della pubblica amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri".

Il decreto legislativo 39/2013 aggiunge che "sono considerati dipendenti anche i soggetti titolari di uno degli incarichi con un rapporto di lavoro, subordinato o autonomo". Casini ha ha collaborato sia all'inserimento della ristrutturazione dello stadio Franchi di Firenze nel Pnrr che come interlocutore della Fiorentina per il nuovo centro sportivo di Bagno a Ripoli. Secondo la rosea, sarebbe necessario quantomeno un approfondimento dall'anticorruzione.

In base a quanto emerso nelle ultime ore, pare voglia defilarsi anche Lorenzo Bini Smaghi, il candidato promosso dai club americani. Stando a quanto rivelato da Il Giornale, l'economista non si presenterà alla riunione di Lega di questo pomeriggio.

A questo punto è difficile che la fumata bianca possa arrivare nella giornata odierna. Mancano solo 12 giorni al 15 marzo, la deadline che Gabriele Gravina aveva fissato dopo l'addio di Dal Pino: se i club non troveranno un'intesa entro quella data, la Serie A è a rischio commissariamento.


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