Perché il caso Zaniolo-Roma è tutto un problema di tempismo

Nicolo Zaniolo
Nicolo Zaniolo / Marco Canoniero/GettyImages
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Siamo abituati a pensare, comunque a illuderci che si così, che un valore possa essere assoluto e impermeabile anche di fronte allo scorrere del tempo: ci chiediamo spesso "quanto valga" un calciatore e diamo per buono quello standard, senza curarci della quantità infinita di variabili che entrano in ballo col passare dei mesi o anche solo delle settimane.

Esistono questioni di natura globale, basti pensare ad esempio a un club come il Chelsea e al suo atteggiamento a dir poco aggressivo sui giovani di talento, ci sono questioni che meramente riguardano il rendimento oppure, semplicemente, esistono rapporti più o meno virtuosi con questo o quel tecnico, che permettono a un calciatore di esaltarsi (o di eclissarsi).

Nicolo Zaniolo
Zaniolo in Roma-Bologna / Paolo Bruno/GettyImages

Pensando al caso che attualmente coinvolge Nicolò Zaniolo e la Roma scopriamo come, a conti fatti, le tempistiche abbiano un ruolo cruciale e spostino in maniera dirompente la questione, rendendo sicuramente "fragile", oggi, la figura del calciatore agli occhi dei media, rendendolo difficilmente difendibile da opinione pubblica e addetti ai lavori.

Una situazione affine a questa, in un momento diverso, avrebbe avuto tutt'altro impatto: proviamo a immaginare uno Zaniolo fresco protagonista del successo della Roma in Conference trovarsi a valutare un'offerta del Bournemouth. In pochi avrebbero storto il naso di fronte a un rifiuto, di fronte ad ambizioni diverse.

Non solo: l'intera vicenda del rinnovo con la Roma avrebbe avuto tutt'altro tono, se vissuta in quel momento, con le pretese sul fronte economico chiaramente influenzate da un rendimento da protagonista sul campo (con un trofeo in bacheca a impreziosire il tutto).

AFC Bournemouth v Aston Villa - Premier League
AFC Bournemouth / Visionhaus/GettyImages

Il quadro è cambiato

La fotografia del momento, di quel momento, spingeva la Roma ad aspettarsi un'offerta di circa 50 milioni di euro per far partire Zaniolo, richiesta che nel tempo - come dichiarato a dicembre dal procuratore Vigorelli a La Gazzetta dello Sport - autorizzava il calciatore a "trattare un ingaggio sulla base del valore che la stessa dirigenza ha comunicato al mercato".

Zaniolo sta prendendo le distanze, riportano oggi i quotidiani, dall'idea di valutazioni legate meramente all'ingaggio ma appare evidente, anche ripensando alle parole di Vigorelli, come quel nodo suoni comunque cruciale. Esiste poi un aspetto ancor più centrale, quello della definizione di sé come calciatore e della percezione che varia, anch'essa, col passare dei mesi.

All'interno dell'universo Roma il panorama è evidentemente cambiato con l'arrivo di Dybala, come punto di svolta più dirompente che mai: difficile immaginare, insomma, Zaniolo come il top player all'interno dell'attuale contesto giallorosso, con un Mourinho pronto a sottolineare a più riprese il tipo di "luce" del tutto speciale che la Joya è in grado di accendere.

Jose Mourinho, Nicolò Zaniolo
Zaniolo e Mourinho / Silvia Lore/GettyImages

Richieste fuori tempo

Diventa complesso reclamare un posto in prima fila a fronte di un rendimento discontinuo e non più così cruciale nel definire il periodo della squadra, il tutto accompagnato dalla retorica (dannosa quanto dura a morire) dell'"eterno incompiuto" e da un rapporto tutt'altro che idilliaco tra la piazza giallorossa e le persone che attorniano Zaniolo, spesso individuate come "cattive consigliere" o come elementi di disturbo nella vita professionale del calciatore.

A definire il ruolo del tempo come punto cardine della questione ci ha pensato anche Mourinho stesso, pronto a scommettere sul fatto che Zaniolo resti in giallorosso anche dopo questa sessione di mercato: il tecnico ha saputo fotografare, implicitamente, una realtà che non rende logico immaginare adesso un esborso in linea con le attese della Roma e, ancor di più, un ingaggio da top player già definito e affermato. Rinviare le spaccature e le prove di forza, di fatto, avrebbe potuto giovare a tutte le parti in causa, evitando lo spauracchio di mesi difficili, da separato in casa.