Paolo Rossi e quel suo rifiuto di andare al Napoli: "Non servo solo per fare abbonamenti"
La notizia è arrivata nel cuore della notte e ha sconvolto tutto il mondo del calcio. Paolo Rossi si è spento all'età di 64 anni per un male incurabile. L'ex attaccante nel 1982 fu capocannoniere del Mondiale vinto dagli Azzurri di Bearzot e si aggiudicò anche il Pallone d'oro. Dopo Diego Armando Maradona se ne va un altro grandissimo della storia del calcio.
Uno degli aneddoti più particolari della sua carriera riguarda proprio il Napoli. Era l'estate del '79. Paolo Rossi era di proprietà del Vicenza. Il club veneto, finito in Serie B, decise di cedere il suo gioiello. Tra i club interessati al suo acquisto c'era anche il Napoli. Corrado Ferlaino, all'epoca presidente del sodalizio campano, arrivò a offrire quasi 2 miliardi per la sola comproprietà, insieme a diversi benefit per il calciatore, tra cui una villa a Posillipo. I giornali dell'epoca davano l'affare per fatto.
Paolo Rossi però rifiutò l'approdo in Campania. La notizia fece scalpore, suscitando tante polemiche. Lo stesso campione fu fischiato sonoramente dai tifosi azzurri quando affrontò da avversario il Napoli. Ma cosa accadde davvero? Contrariamente a quanto si scrisse all'epoca, Rossi non aveva nulla contro la città.
"Col presidente del Napoli Ferlaino ci sentimmo per telefono, era il 1979, e spiegai a lui che non volevo servire alla sua squadra soltanto per fare la campagna abbonamenti e niente più. Pretendevo che facesse una squadra da Scudetto", chiarì poi Paolo Rossi. Ferlaino non gli poteva dare tale certezza. Solo 6 anni più tardi, con l’arrivo di Maradona, i partenopei diventarono competitivi.
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