Osimhen-Napoli, affare (quasi) sfumato: il vero colpevole stavolta non è De Laurentiis
Aurelio De Laurentiis è stato spesso accusato da parte della tifoseria di non volere fare l'ultimo passo per vincere qualcosa di davvero importante. Certe critiche erano anche fondate. A gennaio spesso il Napoli non si è rinforzato in modo adeguato perdendo la possibilità di competere fino alla fine per lo Scudetto. Altre volte degli affari che sembravano ormai conclusi non sono stati poi concretizzati. Nell'estate del 2016 Immobile sarebbe potuto andare al Napoli. I partenopei lo avrebbero pagato 9 milioni e 400 mila. Sfumò tutto perché De Laurentiis non volle concretizzare l'affare. L'attuale attaccante della Lazio sarebbe venuto volentieri a Napoli, la sua città. Osimhen, dopo essere stato ad un passo dagli azzurri, sembra allontanarsi sempre di più dal club campano.
De Laurentiis, sul "caso" Osimhen, ha ben poche colpe. Il presidente ha trovato presto l'accordo con il Lille e ha offerto al calciatore un ingaggio importante. Il patron azzurro era disposto anche a migliorare l'offerta iniziale (circa 3 milioni, ndr) proponendo al nigeriano un ingaggio di circa 4 milioni. Poi la svolta inattesa. Il bomber ha cambiato improvvisamente l'agente e tutto il lavoro fatto in precedenza dalla società campana è andato perso.
Il nuovo procuratore di Osimhen, William D'Avila, ha cambiato le carte in tavola. Ha preteso un ingaggio molto più elevato per il suo assistito (circa 6 milioni, ndr) strizzando l'occhio anche a diversi club della Premier League, Liverpool in testa. Il Napoli difficilmente potrà competere con club molto più ricchi. De Laurentiis - giustamente - non ha alcuna intenzione di partecipare a folli aste per un calciatore sicuramente molto promettente, ma che non può essere considerato un vero e proprio top player.
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