"Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore"
La Juventus ha battuto il Napoli e si è aggiudicata la nona Supercoppa Italiana della propria storia. Gli azzurri si leccano le ferite. Inutile girarci intorno. La gara di ieri, per i tifosi partenopei, valeva doppio. In palio c'era un trofeo, ma non solo. C'era l'ennesima sfida all'avversaria di sempre, "l'odiata" Juventus. Sul banco degli imputati, come troppo spesso è accaduto negli anni, è finito Lorenzo Insigne. Il "Magnifico" ha sbagliato il calcio di rigore che avrebbe consentito alla compagine di Gennaro Gattuso di portarsi sull'1-1.
Lorenzo Insigne non merita certe critiche. Lo scugnizzo di Frattamaggiore, solo in campionato, ha realizzato ben 9 goal regalando 3 assist vincenti ai compagni nelle 14 gare in cui è sceso in campo. Contro la Juventus, prima del rigore sbagliato, non aveva demeritato. Il Napoli si accendeva soprattutto con le giocate dell'esterno. Per trovare spazio, Insigne si è mosso su tutto il fronte d'attacco. Naturalmente l'errore dal dischetto influisce sul giudizio finale perché pesa come un macigno sulla sconfitta del Napoli.
"Non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore", cantava Francesco De Gregori ne "La leva calcistica del '68". Insigne va apprezzato per il coraggio di presentarsi comunque dagli 11 metri. Poi solo chi non fa, non sbaglia. Ciò che preoccupa di più in casa Napoli è stato l'atteggiamento della squadra soprattutto nel secondo tempo. I partenopei sono scesi in campo timorosi. Una grande squadra non può avere un simile approccio. L'aspetto psicologico è quello su cui Gattuso dovrà lavorare maggiormente. Il Napoli è poco continuo, alterna grandi prestazioni a gare molto negative. Il calendario fitto di impegni e l'emergenza infortuni non possono costituire degli alibi. Servirà una inversione si tendenza per centrare il vero obiettivo della stagione: la qualificazione alla prossima edizione della Champions League.
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