Napoli, ora il "Sarrismo" è definitivamente morto. La cessione che ha chiuso un'epoca
Cosa è rimasto del Napoli di Maurizio Sarri, quello che ha divertito un po' tutta Europa? Poco e niente. La forza di quella squadra era soprattutto nel centrocampo. La mediana azzurra era composta da calciatori come Jorginho, Allan e Hamsik. In tanti hanno sottovalutato la mediana azzurra. A distanza di anni certi giudizi andrebbero rivisti. Quei tre, insieme, facevano davvero la differenza anche perché erano amalgamati in modo perfetto tra loro. Jorginho era il direttore di orchestra, l'azione del Napoli ripartiva sempre dall'italo-brasiliano. Allan, vero mastino, assicurava muscoli e qualità. Hamsik era invece il calciatore più tecnico, quello dotato di maggiore classe.
Quando in mezzo al campo c’erano Jorginho, Allan e Hamsik, il Napoli non aveva paura di nessuno in Italia. Poche squadre potevano schierare un centrocampo altrettanto competitivo. Con la cessione di Allan all'Everton di mister Carlo Ancelotti si è chiusa una epoca. Quella del "Sarrismo". Difficilmente rivedremo un Napoli altrettanto bello anche perché gli interpreti sono cambiati. Spesso si commette l'errore di considerare un allenatore una sorta di guru, di stratega in grado di essere più importante degli stessi calciatori.
Maurizio Sarri ha fatto benissimo a Napoli e nulla può mettere in discussione il suo lavoro in Campania. Se però il coach di Figline Valdarno ha conquistato dei risultati così brillanti è soprattutto merito dei suoi calciatori. Hamsik, Allan e Jorginho sono stati tre calciatori fondamentali del Napoli. Servirebbero come il pane anche ora...
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