Napoli e Roma ai limiti dell'autodistruzione. Perché in certe piazze è così difficile vincere
Ottavio Bianchi, ex allenatore del Napoli, in una recente intervista ha affermato: "Non volevo andare al Napoli. Avevo visto fallire grandi allenatore e calciatori di primissima fascia. Ero convinto che lì fosse troppo complicato vincere. L'ambiente è molto particolare. Non è un caso che la bacheca azzurra sia quasi vuota". Parole dure, ma sincere. Il Napoli ha vinto qualcosa di importante solo con Maradona. Discorso simile per la Roma, un'altra grandissima piazza. I capitolini, nella loro storia, hanno portato a casa "solo" tre Scudetti. Pochi per la capitale d'Italia.
Napoli e Roma sono piazze molto simili. Vivono di calcio più di qualsiasi altra realtà. Il football si respira ovunque, è il principale argomento di discussione da sempre (forse ora soppiantato solo dalla emergenza Covid, ndr). Nulla unisce e divide come lo sport. A Napoli ogni giorno ci sono decine di trasmissioni monotematiche. A Roma succede la stessa cosa. Le radio capitoline la fanno da padrone assolute. Le varie testate giornalistiche on line, riportando gli interventi degli opinionisti in studio, amplificano le dichiarazioni di questi ultimi.
L'ambiente napoletano, così come quello romano, è incandescente. Capita allora che Gennaro Gattuso, mister degli azzurri, nel corso di una conferenza stampa se la prenda soprattutto con un giornalista napoletano. Fonseca, alla Roma, è messo in discussione da sempre. In tanti auspicano l'esonero del portoghese. Eppure partenopei e giallorossi, finora, stanno facendo bene. Il Napoli è in semifinale di Coppa Italia, ai Sedicesimi di Europa League e ad appena due punti, con una partita in meno, dalla zona Champions. La Roma è addirittura terza in classifica, dietro solo alle milanesi. Risultato questo difficilmente pronosticabile a inizio stagione.
Napoli e Roma sono realtà complicate, masochiste per certi versi. C'è una incomprensibile tendenza all'autodistruzione. Manca equilibrio. Vittorie e sconfitte non vengono metabolizzate nel modo giusto. Tutti, dai calciatori agli allenatori, sono messi costantemente in discussione. In un periodo come questo, caratterizzato dall'enorme numero di partite giocate, certi alti e bassi sono naturali. Accade in tutto il mondo. Squadre ben più titolate di Napoli e Roma (vedi Bayern Monaco o Manchester United) sono incappate in sconfitte spesso sorprendenti. In Campania e nella Capitale, però, ogni battuta di arresto viene vista come una tragedia. Passeranno calciatori e allenatori, ma la sensazione è che per vincere qualcosa di davvero importante, e non in modo sporadico, Napoli e Roma abbiano bisogno di un decisivo salto di qualità non solo economico...
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