Moise Kean e quella brutta abitudine del calcio italiano di non aspettare i propri gioielli
Moise Kean, alla prima partita da titolare in Champions League, ha messo a segno una doppietta decisiva contro il Krasnodar. Quattro goal in 4 giorni per lui. Al Psg il bomber sta incidendo e non poco. Un inizio da sogno per lui. In prestito dall'Everton, lo scorso 24 ottobre ha realizzato due reti col
Dijon. Era la sua seconda presenza in Ligue 1. Alla Juventus aveva accumulato appena 66 minuti, non partendo mai titolare. Kean è diventato il calciatore italiano più giovane a partire titolare e fare goal. 20 anni e 234 giorni rispetto a 20 anni e 308 giorni di Alessandro Del Piero.
Moise Kean rischia di diventare un rimpianto per tutto il calcio italiano, non solo per la Juventus. I bianconeri, cedendolo all'Everton per una cifra pari a circa 27.5 milioni di euro, credevano di avere fatto un affare. Convinzione questa avvalorata anche dal rendimento dell'attaccante nelle fila dei Toffies. La prima stagione in Inghilterra per Kean è stata fallimentare nonostante la fiducia di Ancelotti. Per lui solo due reti in campionato in 31 presenze.
Il Psg ha avuto il grande merito di guardare oltre. La società francese ha seguito con attenzione il ragazzo, ne ha compreso il valore puntando su di lui. E i risultati sono stati immediati. Attaccante forte fisicamente, rapido e di buona tecnica individuale. Un predestinato. Gioca come centravanti, ma può essere schierato anche da seconda punta. Il calcio italiano spesso non ha pazienza. Lascia andare via i propri gioielli senza dare loro la possibilità di crescere dal punto di vista sia umano che tecnico. Nemmeno le sei reti realizzate nella stagione 2018/2019 gli sono bastate per strappare la conferma in bianconero.
Kean sembra maturato rispetto al passato. Merito anche di Roberto Mancini che lo ha fatto debuttare all'età di 18 anni e 9 mesi contro gli Stati Uniti. Il commissario tecnico della Nazionale ha avuto l'indubbio di merito di credere nei giovani, di valorizzarli. La speranza è che altri mister del campionato di Serie A - e non solo - ne seguano l'esempio. Sarebbe delittuoso lasciarsi scappare altri simili talenti...
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