Miozzo: "Folle riaprire gli stadi! Ricordate quanto è accaduto in Atalanta-Valencia?"

Valencia vs Atalanta (Champions League)
Valencia vs Atalanta (Champions League) / UEFA - Handout/Getty Images
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Agostino Miozzo, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di una intervista al Corriere della Sera. Ecco le sue parole:

In tanti vorrebbero la riapertura degli stadi

Valencia CF v Atalanta - UEFA Champions League Round of 16: Second Leg
Valencia CF v Atalanta - UEFA Champions League Round of 16: Second Leg / UEFA - Handout/Getty Images

"A chi preme per riaprire gli stadi vorrei ricordare le conseguenze drammatiche che ha avuto Atalanta-Valencia del 19 febbraio scorso. In questo momento abbiamo altre priorità, pensare di riempire gli spalti sarebbe una follia".

Per Atalanta-Valencia tuttavia non c'erano misure di protezione

"È vero e questo è un aspetto positivo per il ritorno alla normalità, ma oggi l’ apertura degli stadi è ostacolata da almeno tre problemi. Il primo è la vicinanza tra le persone, il momento in cui si esulta, quello in cui si protesta. Poi ci sono gli ingressi, quando ci si accalca alle biglietterie e ai varchi di accesso, e il deflusso. Aprire con più di mille spettatori è in questo particolare momento impensabile, il mondo del calcio è troppo importante per il nostro Paese, in previsione di una graduale apertura sarà necessario verificare gli effetti che questi eventi possono causare sulla curva e su quel maledetto indice di trasmissione Rt che a noi preme mantenere sotto controllo. È importante seguire le esperienze degli altri Stati dell’Ue".

Anche altri Paesi si stanno interrogando sulle riaperture degli stadi al pubblico

"Qualcuno come la Germania ha fissato una capienza massima al 20 per cento ma si riserva una nuova valutazione, altri hanno un approccio variabile ma tendenzialmente riduttivo e con grande prudenza. La curva epidemica sale ovunque e bisogna comportarsi di conseguenza".

Come ha gestito l'emergenza l'Italia?

"L’ Italia è il Paese che ha saputo gestire meglio di tutti l’ emergenza, è visto come l’esempio da seguire. Vanificare gli sforzi fatti finora sarebbe da incoscienti. Ricordiamoci che cosa è successo quest’ estate con la riapertura delle discoteche. Le Regioni sono andate in ordine sparso e alla fine il governo è stato costretto a chiudere tutto".

Le società però rischiano un serio danno economico a causa della chiusura degli stadi

"Lo so bene, infatti il mio è un discorso da tecnico della Salute e di Protezione civile, poi deve essere la politica a decidere. Io posso dire che l’ indicazione di non far svolgere gli eventi sportivi ha avuto, per noi, lo stesso effetto del divieto per i funerali perché si privano i cittadini di momenti importanti per la nostra vita, celebrare momenti di gioia o di dolore. Ora però dobbiamo occuparci di altri aspetti fondamentali per la comunità e la priorità assoluta, quantomeno per noi tecnici, è la scuola".


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