Le 5 storie di giovani talenti più suggestive nell'Europa League 2020/21
Tra i vari motivi d'interesse che circondano l'Europa League, al di là del talento dei giocatori coinvolti e degli scenari talvolta sorprendenti e inediti per il grande calcio, uno spazio speciale è quello che spetta a pieno titolo ai giovani: non mancano infatti club che, anche sul fronte internazionale, sono arrivati a dare fiducia a prodotti del vivaio e astri nascenti sul palcoscenico prestigioso della stessa Europa League.
Sia la logica del turnover che la voglia di far maturare i giovani si sono fatte largo negli ultimi anni, dando modo alle stelle di domani di mettersi in mostra in un contesto fortemente competitivo. Al centro dell'UEFA Europa League Breakfast Show, presentato dallo sponsor dell'Europa League Kia, è proprio il ruolo dei giovani: ecco dunque, con l'aiuto di James Alcott, i 5 giovani più sorprendenti, per diverse ragioni, nell'edizione 2020/21 dell'Europa League:
5. Daniel Maldini
Non è tanto l'impatto in sé del figlio d'arte sul Milan a sorprendere, in tal senso c'è ancora tempo, quanto la realtà del tutto atipica, anzi unica, del legame tra la famiglia Maldini e i colori rossoneri.
Difficile trovare un'altra famiglia che abbia un simile rapporto con un club, andando di fatto a creare una vera e propria dinastia partita con Cesare, proseguita egregiamente con Paolo, bandiera e attuale direttore tecnico, e successivamente con Daniel.
Anche per questo le presenze collezionate da quest'ultimo in Europa League hanno un significato tutto speciale e non legato solo al campo, ribadendo il legame ormai storico tra la famiglia Maldini e il club.
4. Shola Shoretire
Al debutto in Europa League Shola Shoretire aveva soltanto 17 anni e 23 giorni, età che segna un nuovo record nella storia del Manchester United: è diventato insomma il più giovane dei Red Devils a debuttare in una competizione europea.
Il classe 2004, scendendo in campo contro la Real Sociedad in Europa League, ha segnato una nuova tappa nello storico rapporto tra lo United e il proprio vivaio, rapporto che garantisce un senso d'identità raro in altri club inglesi e non solo.
Shoretire va insomma a inserirsi nei tantissimi giocatori cresciuti in casa che i Red Devils hanno scelto di schierare, fin dagli albori della loro storia.
3. Teun Koopmeiners
Il profilo di enfant prodige in tal caso è superato, si tratta al contrario di una certezza e di un punto fermo tra le fila dell'AZ Alkmaar.
Koopmeiners è già capitano del club olandese, nonostante si tratti di un classe '98, con all'attivo 147 presenze e ben 43 gol col suo club (non male, per un centrocampista).
Insieme al laterale Wijndal, classe '99 e già titolarissimo nell'AZ, dà prova di quanto funzioni l'accademia dell'AZ e di quanto questa incida poi sulla prima squadra. Koopmeiners è salito definitivamente alla ribalta quest'anno, segnando a raffica e giocando ogni minuto nell'avventura europea dell'AZ.
2. Emil Smith Rowe
Smith Rowe è nel giro della prima squadra già dal 2018, dato già impressionante trattandosi di un classe 2000, ma quest'anno il giovane trequartista è diventato una presenza regolare in Europa League, con 8 presenze all'attivo (da aggiungere alle 14 in Premier).
Smith Rowe, capace di fin qui di collezionare un bel numero di assist tra Europa e campionato, va a inserirsi alla perfezione nella nuova generazione di gioielli emergenti all'interno dei Gunners, insieme a Saka, ovviamente, ma anche a Nketiah, Balogun e Nelson, altri talenti che ormai bussano alla porta dei big.
1. Florian Wirtz
La suggestione maggiore, senza nulla togliere alle precedenti, la regala il tedesco Wirtz. Il fatto che sia ancora minorenne, farà 18 anni a maggio, impressiona se accostato ai numeri del centrocampista offensivo del Bayer Leverkusen, degno "erede" di Kai Havertz.
Fin qui Wirtz ha collezionato 42 presenze, 8 gol e 8 assist col suo club, ricordando che si tratta di un classe 2003, ed ha battuto il record di Havertz come giocatore più giovane a debuttare in prima squadra.
L'impatto di Wirtz sulla Bundesliga e sul calcio tedesco è stato ed è pazzesco, tanto da conquistare già la chiamata in Nazionale maggiore.
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