Le 10 statistiche (di squadra) più sorprendenti del girone d'andata di Serie A

Serie A
Serie A / Giuseppe Cottini/GettyImages
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Una delle prerogative del calcio vissuto in questi anni riguarda senz'altro la possibilità di attingere a una fonte pressoché inesauribile di statistiche, una cascata di dati e di numeri che potenzialmente possono dare una mano nella lettura delle partite (magari anche a priori) o che d'altro canto possono fornire un surplus informativo, una quantità tale di informazioni da generare un corto circuito.

La lettura delle statistiche permette però di scoprire anche aspetti meno "sterili" del gioco, situazioni persino sorprendenti rispetto alle attese o confrontando il singolo dato con la classifica (o le ambizioni) di una certa squadra. Vediamo, dunque, le statistiche potenzialmente più sorprendenti espresse fin qui dal campionato di Serie A, arrivato al giro di boa.

1. I duelli aerei vinti dalla Salernitana

Milan Djuric, Petko Rosenov Hristov
Djuric / Gabriele Maltinti/GettyImages

La Salernitana è ultima in classifica con appena 8 punti fatti e vive una situazione societaria a dir poco disperata, con tanto di possibile esclusione dalla Serie A dietro l'angolo.

Esistono tra le righe dati anche sorprendenti, si sottolinea ad esempio il quinto posto della Salernitana nei duelli vinti mediamente a partita: 16,2. Da un lato è un dato che si sposa col poco possesso palla, con la ricerca del rilancio più che del controllo, d'altro canto è decisiva la presenza in squadra di Djuric (secondo in classifica per duelli aerei vinti in Serie A).

2. Il possesso palla del Sassuolo

Maxime Lopez
Maxime Lopez / Alessandro Sabattini/GettyImages

Con l'addio di De Zerbi e l'approdo di Dionisi sulla panchina neroverde nessuno si sarebbe aspettato una rivoluzione, un Sassuolo dunque stravolto rispetto al recente passato. Il dato del possesso palla, però, fa comunque rumore: i neroverdi si stanno rivelando una delle squadre in grado di gestire più agevolmente il pallone, soprattutto nella costruzione dal basso.

Un dato su tutti: anche contro il Napoli, squadra che fa più possesso in Italia, i nervoerdi hanno avuto una leggera supremazia nella statistica in questione. Difficilmente gli uomini di Dionisi si affidano a lunghi lanci e spesso si rivelano tra i più efficaci nel dialogo nello stretto. Attualmente il Sassuolo è terzo per possesso medio in percentuale, alle spalle di Napoli e Fiorentina.

3. I gol del Genoa dalla panchina

Mohamed Fares
Fares a Cagliari / Enrico Locci/GettyImages

Il Genoa è attualmente terzultimo in classifica e non ha risentito in positivo dell'avvicendamento in panchina, con Shevchenko al posto di Ballardini. Fin qui i rossoblu hanno segnato appena 19 gol, quarto peggior attacco, ma in proporzione hanno segnato come nessuno pensando alle reti arrivate dalla panchina, ben 6.

I rossoblu sono secondi in questa speciale classifica, pari merito con Atalanta, Torino e Udinese, e fin qui sono andati in gol coi subentranti Fares (2 volte), Bianchi, Caicedo, Destro e Melegoni.

4. I pochi gol segnati dalla Juve

Paulo Dybala, Alvaro Morata
Morata e Dybala / Nicolò Campo/GettyImages

Va bene il corto muso, va benissimo il pragmatismo dei tre punti come cifra distintiva da inseguire, ma resta evidente come i 27 gol fatti fin qui (gli stessi di Bologna e Sampdoria) non siano un buon bottino per i bianconeri di Allegri, considerato un reparto avanzato che può contare su Dybala, Morata, Chiesa e Kean.

La Juve è undicesima per gol segnati ed è sesta per tiri in porta (compresi quelli finiti fuori dallo specchio): numeri certo poco confortanti, anche a fronte di una ritrovata solidità difensiva. All'appello, al di là dei gol degli attaccanti e al netto di alcune defezioni, manca anche un buon bottino di reti che i centrocampisti dovrebbero garantire (e che in effetti garantiscono nelle rivali per il quarto posto).

5. I tiri in porta dell'Empoli

Aurelio Andreazzoli
Andreazzoli / Alessandro Sabattini/GettyImages

La prima questione che sorprende è ovviamente quella legata alla classifica degli azzurri di Andreazzoli, senz'altro. In pochi si sarebbero aspettati un Empoli a quota 27 punti, nono in classifica e ben più vicino alla zona Europa che non al terzultimo posto.

Sono numerosi gli aspetti che sorprendono, osservando l'Empoli, ma spicca senza dubbio il dato dei tiri in porta: gli azzurri sono settimi in tale statistica, quinti se consideriamo solo i tiri che centrano lo specchio. Hanno tirato in porta più volte di formazioni sulla carta più ambiziose come Fiorentina, Lazio e Torino.

6. I cross utili della Fiorentina

Cristiano Biraghi
Cristiano Biraghi / Ivan Romano/GettyImages

Potremmo citare il possesso palla come dato più rappresentativo di questa Fiorentina ma, al contempo, sarebbe certo una sottolineatura poco curiosa o sorprendente (era in sostanza tra le doti portate da Italiano).

La quantità e l'efficacia dei cross che emerge dai numeri è però più meritevole di essere citata: in questo senso funziona correttamente sono le corsie laterali, con sovrapposizioni efficaci di Biraghi e Odriozola e con gli esterni offensivi in grado di collaborare al meglio con chi lavora sulla loro stessa fascia.

7. Il cinismo del Venezia

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Esultanza del Venezia / MIGUEL MEDINA/GettyImages

Rispetto alle altre formazioni in lotta per non retrocedere il Venezia di Zanetti può contare su un'arma non di poco conto: una buona concretezza quando si tratta di convertire le occasioni in gol.

I lagunari sono ultimi per tiri in porta, hanno tirato anche meno di Salernitana, Cagliari e Genoa, ma sono riusciti a segnare più gol dei sardi e della formazione di Colantuono, fanalino di coda. In sostanza il rapporto tra tiri in porta e classifica attuale fa capire quanto gli arancioneroverdi abbiano saputo ottimizzare quanto creato.

8. Una Roma poco concreta

Tammy Abraham
Abraham / Giuseppe Bellini/GettyImages

Situazione opposta rispetto a quella del Venezia di Zanetti: la Roma di Mourinho è infatti seconda in Serie A per tiri in porta, alle spalle della sola Inter, ma pensando ai gol segnati si trova all'ottavo posto, alle spalle di squadre che arrivano meno spesso al tiro (Fiorentina, Atalanta, Lazio, Napoli, Milan, Verona).

Un ruolo non secondario è stato rivestito fin qui anche dalla sfortuna, i giallorossi sono del resto la squadra di Serie A che ha colpito più legni (9, come Napoli e Bologna).

9. I (pochi) gol subiti dal Napoli

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Marco Luzzani/GettyImages

Il Napoli ha rappresentato a lungo una delle corazzate principali, forte di una difesa granitica e di un attacco che girava al massimo. Le tante defezioni emerse di recente hanno rotto l'idillio, rendendo meno lusinghiera la classifica, il dato dei gol subiti però rimane: quella di Spalletti è fin qui la miglior difesa del campionato, con appena 14 reti subite.

La sorpresa non si lega certo ai nomi presenti in rosa ma all'evoluzione rispetto alla stagione scorsa e ai numeri mostrati dal Napoli targato Gattuso (che faceva del potenziale offensivo il proprio punto di forza).

10. I lanci lunghi della Fiorentina

Dusan Vlahovic, Adrien Tameze
Lo stop di Vlahovic / Ciancaphoto Studio/GettyImages

Già detto dell'efficacia dei cross viola, aiutata sicuramente dalla presenza di Vlahovic a centro area, si sottolinea il peso del serbo anche nel plasmare il gioco della Fiorentina: paradossalmente, per una squadra che fa tanto possesso, gli uomini di Italiano sono quelli che si affidano più spesso al lancio lungo.

Non si tratta di buttare via palloni, ovviamente, ma di cercare le sponde efficaci da parte di Vlahovic, utile più che mai nel mettere a terra palloni e dialogare coi compagni che partecipano alla fase offensiva.


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