La Serie A è ripartita: qualcosa non ha funzionato? Riprova
Sembra ieri che un campionato è andato in archivio e siamo già qui ad analizzare il successivo, senza peraltro averne mai fatto richiesta, con l'ingombro di un Mondiale che suona consolante come un incombente appuntamento dal dentista (ma non uno di quelli che ti anestetizza, uno sadico).
Un dato è evidente, alla luce di questa prima giornata di Serie A, un aspetto incontrovertibile e un'analisi con cui difficilmente ci si può sottrarre: "Qualcosa non ha funzionato. Riprova". Un mantra, il solo e unico tormentone estivo che resti davvero in mente. Ed è curioso come una frase come questa valga in due direzioni: DAZN può dirla agli abbonati e gli abbonati, più che altro, possono dirla a DAZN.
Ma è logico che, in un pigro weekend di Ferragosto, una piattaforma streaming abbia tutto il diritto e persino il dovere morale - come ognuno di noi - di alzarsi stancamente dal letto, di trascinarsi fantozzianamente tra le attività quotidiane di routine.
Alzarsi appunto, andare in bagno, fare colazione, trasmettere la Serie A in esclusiva. Il tutto con gli occhi a mezz'asta e l'andatura barcollante: esattamente come farebbe ognuno di noi, diventa dunque un discorso di immedesimazione, una sottile strategia comunicativa (come sempre sarà compresa solo a posteriori, come ogni trovata visionaria troppo audace per i contemporanei).
Passa invece in sordina, ingiustamente, una novità di regolamento introdotta all'alba della nuova stagione: il divieto assoluto di pareggiare. Un cambiamento epocale ma necessario, in nome dello spettacolo, una novità prontamente recepita da Radu e dalla difesa del Lecce nel recupero. Già, Radu. Più che un portiere la quintessenza del sadomasochismo calcistico, capace di alternare riflessi incredibili ad interventi apparentemente viziati da un difetto nello streaming.
A sua volta il fautore di una rivoluzionaria arte retorica: far scordare un errore commettendone un altro poco dopo. "Ma Radu chi? Quello dello svarione col Bologna?" "Ma no, quello dell'errore nel recupero al Franchi": problema risolto e nessuno Scudetto sulla coscienza.
A proposito di novità di regolamento sarà presto attivato un tavolo di lavoro per limitare l'operato di Pantaleo Corvino sul mercato: non è una questione di fairplay finanziario, no, ma a Lecce è diventato un problema leggere la formazione, volendo condurre altre attività nella vita o desiderando di poter articolare ancora le parole.
Un guaio che diventa però risorsa al Fantacalcio: hai Hjulmand ma ha giocato male? Nessun problema, potrai fingere con nonchalance di avere in rosa Bistrovic, Askildsen, Bjorkengren o Helgason, nessuno si azzarderà a contraddirti o avrà armi concrete per farlo.
Ruba l'occhio senza dubbio lo scenario offerto da San Siro: un popolo che accoglie i suoi eroi, uno stadio pronto a rendere tributo per l'impresa della scorsa stagione. Settantamila occhi, anzi il doppio, che però si dimenticano di guardare il pallone.
Palla in rete, Udinese in vantaggio, ma tutti guardano altrove. Rigore, forse inventato o forse chiaro, ma i tifosi sono distratti. Pareggio del Milan, poi rimonta, ma nessuno che guardi. No. In panchina del resto c'è De Ketelaere ed è un'ottima ragione per farsi venire il torcicollo: poi improvvisamente, al 71', tutti hanno un motivo per iniziare a guardare anche il campo (senza che DAZN possa far niente per impedirlo).
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