La Corte d'Appello sul Napoli: "No al ricorso? Volevano una scusa per non giocare con la Juve"
L'attesa del Napoli per la decisione della Corte Sportiva d'Appello si è scontrata con un no: il ricorso in merito allo 0-3 a tavolino con la Juve e al punto di penalizzazione è stato respinto, con tanto di reazione successiva del club partenopeo. Intanto sono emerse le motivazioni che hanno condotto alla decisione della Corte, destinate a far discutere. Queste le motivazioni:
"Preliminarmente, si intende ribadire, anche in questa sede, un principio, più volte affermato dal Collegio di Garanzia dello Sport del CONI (cfr., da ultimo, decisione n. 56/2018), ovvero che 'il fine ultimo dell'ordinamento sportivo è quello di valorizzare il merito sportivo, la lealtà, la probità e il sano agonismo'. Tale principio non risulta essere stato rispettato, nel caso di specie, dalla Società ricorrente, il cui comportamento nei giorni antecedenti quello in cui era prevista la disputa dell'incontro di calcio Juventus-Napoli, risulta, per come si avrà modo di evidenziare più avanti, teso a precostituirsi, per così dire, un 'alibi' per non giocare quella partita".
"Questa Corte ritiene, conformemente a quanto statuito dal Giudice Sportivo, che la mancata disputa dell’incontro di calcio JUVENTUS-NAPOLI, in calendario per il giorno 4.10.2020, non sia dipesa da una causa di forza maggiore, o addirittura dal c.d. 'factum principis', come invocato dalla Società S.S.C. NAPOLI S.p.A., bensì da una scelta volontaria, se non addirittura preordinata, della Società ricorrente".
"La Società S.S.C. NAPOLI S.p.A. nei giorni precedenti la gara JUVENTUS-NAPOLI del 4.10.2020, ha orientato la propria condotta al precipuo scopo di non disputare il predetto incontro, o, comunque, di precostituirsi una scusa per non disputarlo".
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