Juventus-Napoli, La Marca: "La Corte Sportiva d’Appello è un organo endofederale"
La Corte Sportiva d’Appello della Federcalcio ha respinto il ricorso del Napoli sulla vicenda relativa alla partita con la Juventus. Resta confermato il 3-0 a tavolino per i bianconeri e il punto di penalizzazione inflitto agli azzurri. La redazione di 90min Italia ha contattato il giornalista e avvocato Domenico La Marca per fare luce sulla vicenda. Ecco le sue parole:
Ti ha convinto la decisione del Giudice Sandulli?
"È chiaro che ci troviamo dinanzi ad una situazione difficile da interpretare sin da inizio stagione.
La mancanza di un regolamento chiaro ed univoco a livello europeo e nazionale ha portato a creare confusione e ha indotto a prendere decisioni abbastanza differenti dinanzi a casi simili. Basti pensare a quanto accaduto per Juventus-Napoli rispetto al rinvio di Islanda-Italia Under 21, dopo l’intervento dell’autorità sanitaria locale".
Il Napoli è convinto di avere rispettato le regole.
"La società partenopea si è trovata di fronte ad un bivio: violare il provvedimento ASL, presentandosi a Torino, con il rischio di andare incontro a sicure conseguenze sul piano giuridico e forse anche penale, o rispettare la decisione di un ente pubblico ma facendo in tale modo scattare la macchina della giustizia sportiva".
La decisione della Corte Sportiva d'Appello era un po' nell'aria già da qualche giorno.
"Mi aspettavo che la Corte Sportiva d’Appello confermasse la decisione del giudice sportivo, visto che parliamo di organi endofederali, che pertanto rimangono esclusivamente nell’ambito della giustizia sportiva, le cui pronunce sono indirizzate in modo tale da permettere la prosecuzione dei campionati. Personalmente non condivido che venga messa in dubbio la lealtà di un club come il Napoli che è un esempio virtuoso nel nostro calcio, difatti è una delle poche società con i bilanci in regola del nostro sistema. Sono convinto e mi auguro che ci possano essere per il Napoli e per l’intero movimento maggiori margini di valutazione dinanzi al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, che invece è un organo esofededale, una sorte di “Corte di Cassazione” della giustizia sportiva".
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