Juve e Del Piero ancora insieme? Pinturicchio può diventare un'arma a doppio taglio

Del Piero all'Allianz
Del Piero all'Allianz / Juventus FC/GettyImages
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La rivoluzione bianconera non si farà, non per il momento quantomeno. Arrivano alla conclusione le voci che hanno avvicinato negli ultimi giorni il nome di Alessandro Del Piero alla carica di presidente (onorario o effettivo) della Juventus. Lo stesso ex attaccante e simbolo della Vecchia Signora ha messo la parola fine ad un turbinio di rumors che lo vedevano al fianco o al posto dell'attuale presidente Andrea Agnelli, lasciando con l'amaro in bocca chi da fuori sperava in un suo ritorno a tutti gli effetti dopo il palcoscenico offerto dalla società in occasione della sfida casalinga disputata contro il Bologna.

I continui accostamenti della sua figura alla società bianconera lasciano però un interrogativo già avanzato con l'ingresso in dirigenza di Nedved: Del Piero è pronto per questa nuova esperienza lontana dai terreni di gioco? A primo impatto Pinturicchio sembra presentarsi come una possibile arma a doppio taglio, sia per se stesso che per il futuro della Juventus.

Alessandro Del Piero
Alex Del Piero / Juventus FC/GettyImages

Questione di esperienza

L'ex numero 10 e capitano della Vecchia Signora non arriverebbe completamente inesperto dal punto di vista amministrativo e dirigenziale. Note sono le sue esperienze come come collaboratore della Juventus Academy di Los Angeles e proprietario del N10, ristorante italiano aperto in quel di Los Angeles, che hanno permesso a Del Piero di maturare diverse competenze nel settore.

Resta evidente la differente qualità delle caratteristiche necessarie per ricoprire la carica di presidente di un club di Serie A, ma chi pensa che Pinturicchio non abbia le capacità per adattarsi mano mano e rivestire quel ruolo si fa guidare da pregiudizi. Ciò non toglie come l'inesperienza nel settore calcistico di alta categoria sia un tassello che ancora manca all'attaccante, rendendolo attualmente inadeguato nelle vesti del principale esponente di una delle squadre più in vista d'Italia e non solo.

Pavedl Nedved
Pavel Nedved / Marco Canoniero/GettyImages

Dal campo alla scrivania (o alla panchina)

Esempi di ex atleti che hanno tentato il salto dal calcio giocato a quello amministrato, non ottenendo i risultati sperati in partenza, la storia recente della Juventus ne racconta diversi. Pavel Nedved è la figura lampante di questi fenomeno, espressione di un giocatore divenuto in brevi termini vicepresidente della Vecchia Signora e riconosciuto (quantomeno medialmente) in Italia più per le sue esternazioni in tribuna durante le sfide del proprio club che per le sue decisioni. Meglio non è andato, tornando al calcio giocato, l'ingresso in panchina di Andrea Pirlo. Il maestro si è trovato nel momento sbagliato nel posto sbagliato, dovendo affrontare con nessuna esperienza una difficile parentesi bianconera e rischiando di compromettere il proprio futuro al debutto da allenatore.

Benefici e danni, però, non sono solamente a carico della Juventus, ma coinvolgerebbero lo stesso ex attaccante. L'amore della piazza è assoluto ed indescrivibile per il giocatore dipinto in passato, ma nel presente Del Piero dovrebbe far fronte ad un imperativo categorico da cui non può scappare: bisogna vincere sin da subito, senza perdere ulteriore tempo. Un lungo periodo senza successo ed una serie di errori gestionali potrebbero creare malumori nell'ambiente, pronto a mettere la maglia dinanzi a qualsiasi persona. Ciò non farebbe altro che incrinare i rapporti con una piazza che lo venera come uno dei migliori giocatori della storia bianconera, nonché rallentando la possibile crescita della società.

Paolo Maldini
Paolo Maldini / Nicolò Campo/GettyImages

Precedenti fortunati

La storia insegna, però, che i secondi matrimoni possono regalare le stesse emozioni (se non anche più forti) dei primi. È il caso dell'operato di Paolo Maldini nella dirigenza del Milan, figura di spicco ed immagine identificativa della società rossonera.

L'ex difensore della Nazionale, grazie alla sue acute decisioni e alla sua fama intrigante, ha permesso al club attualmente sotto la vigilanza del fondo Elliott di ritornare a lottare per lo Scudetto dopo anni di magra. Lo stesso discorso vale anche per Javier Zanetti all'Inter, l'esempio che più i tifosi bianconeri sperano di poter emulare con l'ingresso di Del Piero in società.

Al momento l'unica certezza è che l'asset dirigenziale bianconero non cambierà nel breve tempo e quindi quella di Del Piero resterà solamente una suggestione. Un sogno che un giorno potrebbe trovare una concretizzazione, forse anche in vista di quanto potrebbe accadere per la vicenda Superlega.


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