Jonathan David può essere il nuovo Osimhen per il Napoli?
Rinunciare ad un tecnico capace di riportare lo Scudetto al Napoli dopo una lunga attesa, dopo ben 33 anni, appare di per sé un terreno minato e prodigo di dubbi - al netto dei risultati ottenuti da Rudi Garcia in carriera - ma il discorso potrebbe persino spostarsi oltre qualora, seguendo le sirene di mercato, i partenopei si trovassero a dover fare i conti con un altro addio: quello di Victor Osimhen.
La posizione di De Laurentiis a riguardo, ribadita in occasione della presentazione di Garcia, è la stessa ribadita in altri momenti e del resto ricalca il ritornello valido per tutti: si è incedibili finché non arriva l'offerta irrinunciabile. In sostanza: gli incedibili esistono in teoria ma il mercato, di fatto, non si muove seguendo linee tracciate per principio.
A prescindere da quel che sarà, non potendo prevedere le traiettorie di un mercato che talvolta regala cifre troppo alte per condurre ad un "no", diventa logico interrogarsi (anche se prematuramente) su cosa possa essere un Napoli senza Osimhen, senza uno dei suoi principali trascinatori, capace di conquistare il titolo di capocannoniere e di esplodere in modo definitivo nella sua terza stagione in Serie A.
Ben 26 i gol messi a segno nell'anno dello Scudetto, soltanto in campionato, e un passo in avanti evidente rispetto ai 10 e ai 14 gol siglati nelle due stagioni precedenti. Una crescita dimostrata anche oltre i meri numeri, legata realmente a un'indole da leader carismatico oltre che tecnico, un punto di riferimento offensivo in grado di sparigliare le carte grazie all'invidiabile atletismo e al fiuto del gol, grazie anche a una carica agonistica da trascinatore.
Jonathan David: l'eventuale dopo-Osimhen
Uno dei nomi più citati per l'eventuale post-Osimhen è quello di Jonathan David, canadese in forza al Lille dal 2020/21, arrivato in Ligue 1 proprio per prendere il posto di Osimhen: un tragitto che insomma potrebbe ripetersi, a Napoli come a Lille, in uno strano intreccio di destino offerto dal mercato.
Al contempo appare quasi fisiologico che Garcia, per il suo Napoli, vada ad attingere anche in un contesto calcistico che conosce al meglio (proprio in quel Lille che condusse alla vittoria in campionato nel 2010/11), vada a percorrere traiettorie conosciute, per limitare al massimo le incognite.
La parola d'ordine, del resto, in casa Napoli dovrà essere continuità: anche De Laurentiis ha fatto capire di non voler prestare il fianco a ribaltoni, volendo dare fiducia alla rosa capace di conquistare lo Scudetto e non volendo vedere un Napoli diverso da quello che, col 4-3-3 di Spalletti, ha fatto il vuoto dietro di sé in campionato. Diventa dunque logico interrogarsi su quanto Jonathan David possa essere adatto per raccogliere il testimone di Osimhen al centro dell'attacco, per diventare il nuovo centravanti del Napoli.
David è l'ideale per sostituire Osimhen?
Basandoci sulla carriera del canadese e sui suoi numeri potremmo, in modo abbastanza diretto, eleggerlo a candidato ideale: nell'ultima stagione David è arrivato a quota 24 gol in Ligue 1, numeri che Osimhen non raggiunse nella sua esperienza francese (13 gol prima di arrivare al Napoli) e che ha raggiunto solo quest'anno in A.
Incuriosisce anche un altro aspetto in comune tra i due, tra Osimhen e David: anche il secondo, come il primo, prima di sbarcare in Ligue 1 riuscì a lasciare il segno nel campionato belga (col Gent) in quella che fu di fatto la prima esperienza europea dopo l'arrivo dal Canada, appena diciottenne. I numeri registrati in carriera fin qui e la crescita costante, dunque, non lasciano dubbi sul livello di David e sulla sua possibilità di ambientarsi rapidamente in un diverso contesto calcistico.
Non mancano però aspetti in grado di spostare il parere, di rendere meno granitica l'idea secondo cui David sia un perfetto "nuovo Osimhen": non è infatti possibile sovrapporre in modo esatto i due attaccanti, andando al di là del discorso statistico, e diventa invece fondamentale capirne le differenze. Osimhen ha conquistato la Serie A per quella fame di gol e quella furia nell'attaccare lo spazio, arrivando poi a esplodere il proprio destro, il tutto unito a rapidità e doti atletiche in grado di mettere in crisi ogni difensore.
Un attaccante diverso: le differenze tra Osimhen e David
Se dovessimo farne un mero discorso di "fiuto" David potrebbe reggere il confronto, considerati anche i gol di rapina o in tap-in, ma quella stessa furia accostata a Osimhen non si può trovare nel canadese: i suoi sono gol diversi, gol di un attaccante lucido e concreto ma privo di quella stessa potenza debordante che abbiamo imparato ad apprezzare nel nigeriano, di quelle falcate in grado di tagliar fuori il marcatore di turno.
Esiste poi il tema, centrale, dell'abilità nel gioco aereo: la differenza di fisico (185 cm di altezza per Osimhen, poco meno di 180 per David) dice già qualcosa ma non basta, in questo senso ci aiutano i numeri e ci raccontano come Osimhen abbia segnato di testa 7 gol dei 26 in Serie A nel 2022/23 e come David, invece, ne abbia segnato soltanto uno.
Non si tratta di immaginare un duello che ci permetta di stabilire in definitiva chi sia migliore ma di capire come, di fatto, avere David al centro dell'attacco lasci immaginare qualcosa di diverso, con aspetti intriganti (nel dialogo coi compagni, nella possibilità di agire anche da esterno offensivo) e altri che possono destare logiche perplessità nell'immaginare un profilo da "centravanti puro".