Inter, Materazzi: "Le manette di Mourinho? Non ne poteva più! Quando decise di andare via gli sussurrai una cosa"
L'ex difensore dell'Inter, Marco Materazzi, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di una intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole:
Cosa ricorda di José Mourinho?
“Sin dal primo allenamento ci fece fare subito delle partitine. Ci diceva che le voleva al massimo della intensità, a cento all'ora. Andavo a casa felice. Mi dicevo: ‘Sono a fine carriera, ma almeno gli ultimi anni mi diverto’".
Nessuno dimentica il gesto delle manette di Mourinho
"Non ne poteva più, ci voleva far capire: ‘Si va in guerra: se ci state, vengo con voi’”.
Ibrahimovic al Barcellona?
"Nella partita del girone a novembre, Ibra era in panchina infortunato. Incrociò lo sguardo di Vieira e gli fece una faccia tipo: ‘Mamma mia come giochiamo, che rumba’. Cinque mesi dopo l’abbiamo guardato noi, senza dirgli nulla: indifferenza, lo schiaffo peggiore. Bastavano le nostre facce. Prima del ritorno con il Barcellona, Mourinho serissimo: ‘Se andiamo in finale, 100 biglietti a testa per ogni giocatore. A pagamento, ovvio’. Cento: chi aveva la gestione della disponibilità era bianco in faccia. Alla fine furono 70: io ne comprai solo 10, me ne sarebbero serviti 500".
Cosa mi puoi dire della scritta "Rivolete anche questa?" , comparsa sulla maglia celebrativa che indossasti proprio durante i festeggiamenti per la Champions nel 2010?
"Quella scritta è nata a Riccione, dopo Siena: opera di Aldo Drudi, che fa i caschi a Vale Rossi. L’idea mi venne quando chiesero indietro lo scudetto 2006, serviva solo l’occasione migliore possibile”.
Tutti ricordano le lacrime che versasti in occasione dell'addio di Mourinho
“Da venti giorni lo imploravo di non andarsene e gli ho sussurrato: ‘Ti rendi conto in che mani ci lasci?’. Si parlava già di Benitez, ma l’avrei detto anche se fosse arrivato un altro”.
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