Il possibile peso di Mady Camara per questa Roma

Mady Camara
Mady Camara / CRISTINA QUICLER/GettyImages
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L'impatto di Mady Camara sulla Roma, volendo inizialmente evitare qualcosa che somigli a un giudizio di merito, è stato tutt'altro che anonimo, non certo all'insegna della voglia di nascondersi o semplicemente di "svolgere il compitino".

Chi si aspettava, del resto, un altro centrocampista dedito perlopiù all'interdizione o un equilibratore (sulla scia di Cristante e Matic) sarà senz'altro rimasto sorpreso, scoprendo a sprazzi delle caratteristiche peculiari e, soprattutto, perfettamente complementari a quelle dei centrocampisti già in rosa.

Mady Camara
Mady Camara / Jonathan Moscrop/GettyImages

Un profilo diverso

Volendo cercare dunque una ragione specifica dell'approdo di Camara in giallorosso, al di là della sfortunata defezione di Wijnaldum, potremmo individuarla nella radicale diversità rispetto al prototipo del "mediano alla Mourinho", rispetto a elementi molto strutturati fisicamente, tatticamente disciplinati ma, d'altro canto, più lacunosi a livello di dinamismo e intensità.

Un aspetto che Camara non ha nascosto, nello spezzone finale a San Siro e nel secondo tempo contro il Betis, è la capacità di inserimento e la voglia - talvolta poco controllata - di rischiare, senza rifugiarsi in scelta conservative o prevedibili. Il tutto a condire, evidentemente, dinamismo e doti atletiche rare.

Luci e ombre

Una peculiarità dotata di luci e di ombre, quella connessa alla volontà di rischiare, capace di condurre del resto all'assist per il gol di Belotti a Siviglia (primo lampo vero e proprio del guineano in giallorosso) ma tale da portare anche a scelte poco avvedute o comunque affrettate.

In questo senso (e veniamo al rovescio della medaglia) si ricordano un tentativo dalla distanza contro l'Inter, quando la prudenza avrebbe suggerito di proseguire nel possesso palla a pochi minuti dal termine, e un cross totalmente sballato contro il Betis, a vanificare il buon lavoro dei compagni.

La missione per Camara è tutt'altro che semplice, andare cioè a minare la titolarità di Cristante e Matic o ancor di più convincere la Roma a riscattarlo, ma le sue caratteristiche - del tutto uniche rispetto agli altri centrocampisti oggi in rosa - possono rappresentare il mezzo giusto per lasciare il segno, spingendo Mourinho ad osare un po' di più con le rotazioni (certo poco amate dallo Special One) a metà campo.


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