Il cliffhanger perfetto di Pioli: San Siro assaggia De Ketelaere

De Ketelaere
De Ketelaere / Francesco Scaccianoce/GettyImages
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Quando quasi tutte le energie e le attenzioni sono rivolte a un solo punto, quando tutti gli occhi osservano una sola direzione, il rischio è che le pressioni e le aspettative assumano i contorni dell'eccesso: in un calciomercato ancora all'insegna dei colpi "sostenibili", con lo sguardo sempre rivolto al futuro più che ai fuochi d'artificio immediati, il Milan ha trovato indubbiamente in Charles De Ketelaere il catalizzatore delle curiosità del tifoso rossonero.

Gli occhi di San Siro

Un occhio al pallone e uno alla panchina, insomma, nella vittoria degli uomini di Pioli sull'Udinese: soprattutto coi rossoneri tornati in controllo, infatti, San Siro risente di una comprensibile "distrazione" collettiva e cerca dunque segnali di un imminente debutto per il belga, gesti o indicazioni che lascino intendere che il momento è davvero arrivato.

Al 71' minuto poi, col risultato ormai positivamente indirizzato grazie all'exploit della coppia Brahim-Rebic, ecco che il classe 2001 ex Bruges può assaporare la sua prima ovazione, il suo primo applauso da parte di chi non vede l'ora di capire perché - da tempo - non si faccia altro che parlare di lui, che tesserne le lodi, individuando anche audaci paragoni coi campioni del passato.

Gli ingredienti in ballo, dunque, sono: appena 21 anni di età, l'assenza di esperienza fuori dai confini del Belgio, uno stadio che ti punta gli occhi addosso e, dulcis in fundo, un carico di pressioni mediatiche che ti segue da mesi.

A fare da contraltare a ciò che ci si aspetterebbe, sulla base degli ingredienti elencati, esiste tutt'altro ed è quel che - di fatto - si è visto a San Siro dal 71' in poi: conta poco l'anno di nascita quando le presenze e il ruolo rivestito col Bruges sono stati assolutamente quelli del protagonista, del predestinato, contano poco gli sguardi dei tifosi quando si sono già macinati chilometri di Europa (di quella che conta).

Allenatore o autore?

Cliffhanger: "Espediente narrativo usato in letteratura, nel cinema, nelle serie televisive o nelle opere videoludiche, in cui la narrazione si conclude con una interruzione brusca in corrispondenza di un colpo di scena o di un altro momento culminante caratterizzato da una forte suspense".

Il responso del campo ingolosisce: la scelta di Pioli, di mandare De Ketelaere in campo nel finale, ricorda certi cliffhanger a cui ricorrono gli autori delle fiction, quando chiudono un episodio sul più bello e ti costringono ad attendere con impazienza ciò che accadrà dopo, lasciandoti in sospeso.

Stefano Pioli, Charles De Ketelaere, Alexis Saelemaekers, Olivier Giroud
Le indicazioni di Pioli / Ciancaphoto Studio/GettyImages

Appena un assaggio insomma, ma del tutto efficace: sprazzi di classe, dribbling tanto belli quanto efficaci anche in zone pericolose del campo, capacità di svariare e di mostrarsi - in ogni zona - capace di compiere la scelta giusta.

Che sia una finta a eludere l'avversario, una sterzata o un cambio di gioco: s'inizia a capire, così, chi per tracciare un profilo di De Ketelaere va a scomodare più campioni diversi del passato, quasi a volerne comporre una sintesi ideale. Perché oltre al talento, oltre a ciò che balza subito agli occhi, esistono anche tratti di generosità e di acume tattico che (se possibile ancor di più) fanno venir voglia di capire cosa succederà nella prossima puntata.


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