Il calcio dopo il Covid-19: perché le cinque sostituzioni andrebbero confermate
Il calcio post Covid-19 è profondamente cambiato rispetto a quello del passato. Basti pensare all'assenza del pubblico. Lo spettacolo calcistico si alimenta(va) soprattutto della passione dei tifosi. Gli sfottò, quando non si tramutano in offese e/o discriminazioni razziali e di ogni altro tipo, sono il sale stesso del calcio. Ora c'è la possibilità di sentire cosa si dicono i calciatori, le indicazioni degli allenatori.
Giocare a luglio e nel mese di agosto modificherà probabilmente anche l'agenda degli appassionati. Il mercato l'ha fatta sempre da padrone in questo periodo. Chi non sognava di avere nella propria squadra i più celebrati campioni internazionali? Chi non comprava i giornali per seguire passo dopo passo le mosse di mercato delle squadre italiane? Ora invece ad occupare le prime pagine dei giornali ci sono i sorteggi delle competizioni europee.
Eppure c'è qualcosa che andrebbe salvato e riproposto anche quando tutto tornerà alla normalità. Il riferimento è alle cinque sostituzioni. I giovani, in questo modo, hanno la possibilità di giocare con più frequenza e raggiungere prima certi livelli. Aumenta lo spettacolo, le partite diventano più imprevedibili. C'è la possibilità di alternare più calciatori riuscendo a prevenire eventuali infortuni. Senza le cinque sostituzioni molti giovani avrebbero atteso ancora tanto prima di scendere in campo rischiando seriamente di perdersi nelle serie minori. Con la conferma delle cinque sostituzioni a partita ne guadagnerebbe tutto il movimento calcistico.
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